Buonasera
lettori,
ultimo
giorno di ferie per me e post ad un orario improbabile, non me ne vogliate.
Vorrei parlarvi di “Scusa”, il romanzo di Luca Crisci, edito Rossini Editore, che ringrazio per la copia cartacea ricevuta e per la collaborazione.
Un
romanzo narrato in prima persona dal protagonista, Matteo, ricoverato in ospedale
in coma dopo un incidente.
Una condizione,
quella del coma, che lo porterà a ripercorrere la sua vita ed a riflettere soprattutto
sugli errori commessi.
Matteo è
un ragazzo che ha sofferto, un ragazzo con un estremo bisogno di amore e di
attenzioni; figlio di una madre lavoratrice, spesso assente per poter garantire
un futuro alla prole, e di un padre infantile, sprovvisto di qualsiasi senso di
responsabilità. Completa il quadro famigliare la sorella, né carne né pesce,
con la quale non ha un gran rapporto.
Matteo è
schiavo di un amore a senso unico, un amore che non decolla (forse sarebbe
meglio definirlo un tormento, un’ossessione) e che lo porterà a toccare il
fondo, in un baratro nero e profondo fatto di alcol e droga.
L’autodistruzione
come via di fuga. Ma da cosa? Da chi?
"T'accorgi
che le cose fanno schifo solo quando ci stai sotto. Quando puoi vedere i
dettagli e la cioccolata diventa merda, il futuro diventa presente e il
presente diventa passato tre secondi dopo."
Nessuna
simpatia per Matteo, sono sincera. Nel corso del romanzo ho cercato di
stringere un legame con il personaggio, trovare un appiglio per cambiare la mia
opinione su di lui, ma non ci sono riuscita. Ho apprezzato la schiettezza dei
pensieri espressi ma non ho assolutamente condiviso alcuni pensieri, lontani
dal mio modo di essere e dai miei valori.
Ho
trovato molto accattivante lo stile di scrittura, fluente e coinvolgente, un ottimo
filo conduttore nel dipanarsi della trama.
I miei complimenti a Luca per quanto riguarda le tematiche trattate, soprattutto relativamente alle riflessioni sulla vita, sul nostro quotidiano.
I pensieri di Matteo sono pensieri che anche noi abbiamo fatto, almeno una volta nella vita, magari con la stessa intensità o forse no; pensieri che, per mancanza di coraggio, non abbiamo esternato con la stessa potenza.
Sarà la
stessa vita che deciderà però di dare a Matteo una seconda possibilità.
Possibilità
che sarà in grado di cogliere?
Per scoprirlo
vi invito a leggere il libro ed a farmi sapere cosa ne pensate.
“La
fine della giornata ti ricorda che puoi inventarti quello che ti pare ma il
tempo non lo fermi. Quando è ora il sole scende.”
Riflessione molto interessante
RispondiEliminaChe bella recensione ! Complimenti, anche se non sei entrata in empatia col protagonista sei riuscita a ricreare l’atmosfera.
RispondiEliminaIntenso come romanzo.
RispondiEliminaBrava