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RUBRICA 2MAMME4LIBRI TEMA "CIBO"

lunedì 28 settembre 2020


Alzi la mano chi di voi è appassionato di cibo! Non dico dolce o salato nello specifico, ma parlo di “mangiare” in generale.

Se avete alzato la mano allora l’appuntamento di oggi con la rubrica 2mamme4libri fa al caso vostro.

Per il mese di settembre, mese di ripresa dopo le vacanze estive, io e Ilaria abbiamo pensato di consigliarvi 4 libri che trattino il tema del cibo. Sì, avete capito bene, parleremo proprio del mangiare!

 

Per gli adulti la mia scelta è ricaduta su “L’inconfondibile tristezza della torta al limone” di Aimee Bender, edito Minimum Fax, mentre per i bambini ho riletto con estremo piacere “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl, edito Salani.

 

Partiamo dal libro che per me è stato piuttosto complicato e doloroso leggere.

 “L’inconfondibile tristezza della torta al limone”, è la storia di Rose, una bambina con un dono piuttosto particolare: ogni volta che assaggia un piatto preparato dalla madre oltre ad assaporarne il sapore ne percepisce anche i sentimenti provati durante la preparazione. Un dono che Rose deve tenere nascosto, nessuno potrebbe comprenderla. Nessuno tranne George, l’amico di suo fratello.

Un romanzo che alla base ha il racconto delle emozioni, che non ti mollano mai, dall’inizio alla fine. Provate ad immaginare come si possa essere sentita Rose nell’accorgersi di ogni cambio emozionale della madre, di ogni sua preoccupazione o dolore?

La descrizione della tristezza di Rose, il suo desiderio di vivere una vita normale, come quella della sua amica Eliza, colpisce il lettore come un dardo.

Un libro che onestamente pensavo fosse più leggero, magari anche divertente e che invece mi ha stupita, direi però piacevolmente. Gli spunti di riflessione sono stati tanti e soprattutto interessanti.

 

Passiamo adesso al famoso Willy Wonka e alla sua fabbrica di cioccolato. 

Chi non conosce questa storia? 

Il protagonista è Charlie Bucket, un ragazzo che vive insieme ai suoi genitori ed ai suoi quattro nonni in una piccola casetta di legno. La famiglia Bucket è molto povera ma quello che non fanno mai mancare al piccolo Charlie è una barretta di cioccolato Wonka nel giorno del suo compleanno. Le barrette sono le preferite di Charlie, che, ironia della sorte, vive proprio vicino alla famosa fabbrica. Fabbrica che anni prima aveva chiuso i battenti ma che ora, grazie ad una specie di lotteria li riaprirà. Non per tutti però, ma solo per i cinque bambini fortunati che troveranno il biglietto dorato nascosto all’interno delle barrette.

Il resto della storia è oramai noto alla maggior parte di noi.

Charlie sarà il quinto bambino a trovare il biglietto dorato. I suoi compagni di avventura Augustus Gloop, un bambino con il cibo come unica passione; Veruca Salt, una bambina molto ricca e viziata, Violetta Beauregarde, masticatrice seriale di gomme, e infine, Mike Tivù, appassionato di televisione (il nome effettivamente dice tutto!).

Accompagnato dal nonno Joe, vecchio operaio della fabbrica Wonka, Charlie vivrà l’avventura più emozionante di tutta la sua vita.

Un libro divertente ma allo stesso tempo profondo; un bellissimo viaggio da fare insieme ai propri figli.

 

 


RECENSIONE "TI VOGLIO PIU' BENE DI IERI MA MENO DI DOMANI" DI SONIA NEBULOSI

domenica 20 settembre 2020


Mi sono più volte chiesta cosa fosse cambiato dentro di me, a livello emozionale, dopo le mie tre gravidanze. Quale meccanismo si fosse attivato tale per cui emozionarmi per ciò che prima non attirava la mia attenzione era diventata la cosa più frequente delle mie giornate (e lo è ancora!)

 

Essere mamma è un viaggio meraviglioso.

E il libro di Sonia Nebulosi, “Ti voglio bene più bene di ieri ma meno di domani” edito Rossini Editore, mi ha fatto ripercorrere con la mente tutte le tappe che la maggior parte di noi mamme ha percorso in questo lungo cammino chiamato “maternità”.

 

Il mestiere di madre è complicato, non è tutto rose e fiori e questo bisogna dirlo.

Ci sono le difficoltà di ogni prima volta, la stanchezza fisica dovuta al poco sonno e quella mentale: avere un figlio è una novità che sconvolge non poco la normalità vissuta fino a proco prima.

 

“Si sa, i genitori desiderano per i figli quello che loro non sono riusciti ad essere”

 

Questa è una storia dedicata alle prime volte dei genitori, a tutte quelle sensazioni che si provano dal momento in cui si stringe quel corpicino appena nato al nostro. Una storia dedicata alle paure ed ai timori che non ci abbandonano, alla nostra ansia di “non essere abbastanza brave”.

 

Sono stata colpita dalla naturalezza che Sonia ha utilizzato nel descrivere l’importantissima figura del suo compagno, il papà della loro bimba. Del papà non se ne parla mai a sufficienza, ma è una presenza importante e fondamentale per l’equilibrio della famiglia.

 

“L’Altro, quello con la A maiuscola, quello che scegliamo come compagno per la vita, ha una grande responsabilità: renderci felici nonostante le nostre imperfezioni, le nostre mancanze e i nostri limiti. E noi dobbiamo fare lo stesso.”

 

Un piccolo libro dentro al quale troverete emozioni, desideri e ricordi.

E sarete costretti a viaggiare anche voi, chi rivivendo il passato, chi desiderando nel futuro.

In entrambi i casi non ne resterete delusi.

RECENSIONE "IL GRANDE ME" DI ANNA GIURICKOVIC DATO

sabato 12 settembre 2020

 

Può un libro, una volta dopo essere stato finito, chiuso ed appoggiato sul comodino, continuare a scorrerti nelle vene?

Può un libro costringerti a riflettere sul tema della morte, della menzogna, della famiglia in maniera così forte e prepotente?

La risposta è sì.

La risposta è “Il grande me” di Anna Giurickovic Dato, edito Fazi ed uscito il 10 settembre.

Un libro che parla di dolore, in tutti i suoi gradi.

 

“Dalle otto del mattino alle sette di sera io non provo niente. Poi quando termina l’orario di visita, mi si abbatte addosso tutta la giornata, quelle passate e quelle che verranno”

 

Simone è un padre malato, prossimo alla morte. I figli, ognuno con la propria vita, costruita e condotta lontano da lui, rimasto solo nella grande Milano, torneranno a casa per sostenerlo nell’ultimo periodo della sua vita.

 

“Se ci siamo stati sempre o meno, male o bene, poco importa, ora, perché non è questa la resa dei conti, è la sola occasione che ci resta”

 

La storia, raccontata dalla figlia Carla, ci accompagna nel corso delle loro vite, pagina dopo pagina, attraverso menzogne, ricordi, cose dette e non dette, sensazioni ed emozioni, fino ad arrivare a quel segreto da anni custodito nel cuore di Simone. Un segreto che, una volta svelato, cambierà il senso della loro vita o regalerà loro un valore aggiunto?

 

Nel corso della lettura ho percepito l’infinito amore di Carla nei confronti del padre. Il suo fortissimo desiderio di costruire tutto il passato non vissuto con un uomo che non ha mai avuto davvero.

 

“E lui può essere abbracciato da un’altra per mezzo delle mie braccia. Che importa che siano le mie se io, quando avrei potuto, non l’ho mai stretto davvero?”

 

Mi sono posta più e più volte questa domanda: “E se non avessi più tempo?”

Fagocitata dalla routine quotidiana, lavoro, scuola, bambini, casa, sono sicura di non “buttare via il mio tempo” in un qualche modo? Quanti di voi se lo sono mai chiesto?

Magari facendo cose che potremmo tranquillamente fare in altri momenti e che ci impediscono di assaporare e dare il giusto valore a quei momenti che invece, una volta passati, non torneranno più.

 

In questo romanzo si parla di malattia, un tema che spaventa perché della malattia, a volte, si può essere solo spettatori. Solo spettatori è un tantino riduttivo. Bisogna improvvisarsi attori perché fingere che vada tutto bene, per il bene dei nostri cari, diventa quasi un lavoro, sorridere quando si vorrebbe solo piangere, convincerli che esistono altre cure alternative quando invece la verità è una sola, ed i medici ce lo hanno detto più volte, senza mezzi termini.

 

Non mi resta che consigliarvi di allacciare le cinture e partire per questo viaggio.

La scrittura intima e potente di Anna e il suo stile delicato ma rude, dolce ma amaro, vi stropicceranno anima e corpo.

Ma sono convinta ne uscirete totalmente arricchiti.

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