I VESTITI CHE NON METTI PIU’
Luca Murano
130 pagine
Dialoghi
Data uscita: 01
gennaio 2021
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TRAMA
Chi siamo
quando nessuno ci osserva? Possiamo davvero sentirci al sicuro? È realmente
plausibile, in tali circostanze, riuscire a indossare e sfoggiare la parte più
limpida di noi stessi? I protagonisti dei racconti che compongono la presente
silloge prendono vita tra le pagine col desiderio di rispondere a queste
domande, compiendo azioni apparentemente insignificanti e che invece
restituiscono alle storie autenticità e tutta la grazia che può nascondersi
dietro le banalità, le paure, le sofferenze e le speranze di cui sono
intrinseche le loro esistenze. Una raccolta di outfit dimenticabili, ma di
reazioni e gesti indimenticabili perché radicati in profondità in ognuno di
noi. Uomini e donne sull'orlo della perdizione, studenti squattrinati,
scrittori precari, giocatori d'azzardo, genitori sciagurati e figli egoisti
che, con ironia e disincanto, scavano a fondo nella loro interiorità solo per
scoprirsi vulnerabili, fallibili e, proprio per questo, umani.
IL
PENSIERO DI FRANCI
Sono sempre
stata attratta dalle raccolte di racconti; mi hanno sempre dato l’idea di leggerezza,
di brevità, ottime compagne quando si tratta di spezzare il ritmo della lettura
di un romanzo.
Quando ho ricevuto
la mail di Luca non ci ho pensato due volte ed ho accettato di leggere il suo libro
“I vestiti che non metti più”. Una scelta che, con il senno di poi, si è
rivelata ottima!
Il libro contiene
22 racconti che parlano di attualità dove, al loro interno, ritroveremo “scene
di vita” che almeno una volta abbiamo vissuto anche noi, dalla fine di un amore,
alla perdita di una persona cara, dalla dimostrazione di coraggio al desiderio
di uno sguardo al futuro.
In ogni
racconto, breve a suo modo ma non per questo scarso di significato, l’autore ha
inserito profondi insegnamenti e riflessioni sul quotidiano. Proprio per questo
motivo sono stata contenta di aver “centellinato” la lettura ad un capitolo al
giorno; questa decisione mi ha permesso di riflettere sul significato racchiuso
dentro ogni storia, permettendomi di cogliere anche il senso più profondo,
quello che non si trova spiegato a parole, ma quello che ti resta dentro una
volta conclusa la lettura.
Il mio racconto
preferito è stato “Il mio sottosopra”, un racconto lungo solo tre pagine ma di
una potenza dirompente. Si parla di ricordi d’infanzia, di estati trascorse con
i nonni in campagna. Vi lascio qui di seguito l’estratto che è riuscito a farmi
scendere una lacrima ed a farmi ricordare che sì, ogni tanto dovremmo tornare,
anche solo con il pensiero, proprio là, in quei luoghi che ci hanno insegnato
la serenità.
“Certe notti,
quando l’insonnia mi tiene compagnia, se chiudo gli occhi e ci penso
intensamente, ingannando tutti, anche me stesso e la mia smarrita innocenza, io
posso ancora tornare laggiù, in quella casa, e sentire nelle narici l’odore
inconfondibile della pelle di mia sorella. […] Noi che, come quelle galline
nell’aia, ci affanniamo per sfuggire alla vita che cerca di prenderci e
portarci via, dovremmo tutti girare lo sguardo a qui luoghi, a quei momenti
preziosi e indimenticabili, reali o immaginari, e non dimenticare mai qual è la
via, la strada per tornarci. Là dove tutto è iniziato, lontano dal tempo che
passa, lontani dai rimpianti e dalle gabbie che a volte ci attendono.”
Probabilmente il capitolo dedicato ai ricordi d'infanzia coi nonno sarebbe stato il più intenso anche per me
RispondiEliminamadame_bookita
7 dicembre 2021 alle ore 10:12Mi interessa molto ... questi racconti mi sembrano così intensi e simbolici !
RispondiEliminaDavvero una lettura particolare
RispondiEliminaUn libro che avrei avuto problemi a leggere, i temi principali mi stanno molto a cuore
RispondiEliminaAdoro le raccolte di racconti e il tema di questi sembra davvero molto interessante!
RispondiEliminaAnche se di genere diverso, anche io sto leggendo una raccolta di racconti. Mi aiuta un po' a staccare dalle letture mediocri e lunghe
RispondiElimina