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RECENSIONE "IL MISTERO DELLE OSSA DI DANTE" DI ROBERTO BALZANI

venerdì 27 maggio 2022


IL MISTERO DELLE OSSA DI DANTE

Roberto Balzani

208 pagine

Minerva Edizioni

Data uscita: 23 marzo 2021 (2° ed.)

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TRAMA

 

Il 27 maggio 1865, a pochi giorni dalle feste fiorentine per il sesto centenario della nascita di Dante, in occasione della risistemazione dell'area intorno alla tomba, Ravenna è teatro di una scoperta incredibile: una cassetta di legno, risalente al Seicento e contenente le ossa dell'Altissimo Poeta, è recuperata all'interno di un vecchio muro, poco distante dal sepolcro. I resti vengono solennemente esposti per pochi giorni meno di un mese dopo, nel corso di una cerimonia fastosa, dentro un'urna di cristallo, composti a formare lo scheletro dell'uomo più importante nella storia d'Italia. Otto anni più tardi, un archivista propone al Sindaco, che è ancora quello in carica nel 1865, di recuperare i documenti d'archivio relativi alla meravigliosa scoperta; e si accorge che qualcosa non quadra. Perché le ossa erano venute alla luce proprio in quel momento? Perché il primo cittadino si era comportato come un mago, facendole apparire e poi scomparire, al cospetto dell'intera cittadinanza? Che cosa aveva avuto in mente davvero? Passa altro tempo e, nel 1890, in occasione del giubileo del ritrovamento dei resti di Dante, un altro personaggio, un intellettuale rabdomante, indica ai ravennati e al Paese come le ossa fossero state trafugate la prima volta, probabilmente nel Rinascimento. Ancora un evento sorprendente che precede di nuovo una grande festa cittadina, quasi identica a quella originale di venticinque anni prima. L'archivista, che non ha smesso di cercare il senso di queste rivelazioni a orologeria, continua la sua ricerca. Qual è il vero mistero delle ossa di Dante? Che cosa lega personaggi e ambienti molto diversi fra loro, ma tutti intenti a scavare in un passato intessuto di oblio e di memoria, di racconti e di menzogna? Intorno ai resti umani più preziosi d'Italia, si dipana una lotta simbolica in realtà tutta contemporanea, che accompagna archivista e lettore fino alla conclusione di una lunga indagine personale.

 

IL PENSIERO DI FRANCI

 

“Faceva caldo. Dalla finestra aperta, neppure un refolo di vento. Era rientrato da poco in Prefettura, dopo aver attraversato piazza del Popolo, deserta e assolata. La solitudine gli si confaceva.”

 

Michele, archivista della biblioteca di Ravenna, appassionato di storia, decide di analizzare tutta la documentazione relativa agli episodi accaduti nel 1865, quando la città si preparava alla celebrazione del sesto centenario della nascita di Dante Alighieri, il Sommo Poeta.

Proprio in quei giorni venne ritrovata una cassetta contenente le sue. Caso? Coincidenza?

Il sindaco dell’epoca, Gioacchino Rasponi, predispose tutti gli accertamenti del caso ma tutto ciò che si svolse successivamente apparse alquanto “frettoloso”, dalla cerimonia al rogito per l’autenticità del ritrovamento.

 

25 anni dopo, nel 1890, venne indetto un giubileo per festeggiare l’anniversario del ritrovamento e Michele si ritrovò di nuovo ad analizzare fatti e personaggi, con i solo segreti e le loro ombre.

 

Il romanzo di Balzani è una fotografia, quanto mai attuale, di quanta rivalità e di quanti calcoli ci siano all’interno della politica, di quanti sotterfugi la popolino.

Personaggi alla ricerca di gloria mascherati da eroi nazionali, uniti per un bene comune (il proprio).

 

Una lettura che mi ha appassionata e coinvolta, soprattutto per i tantissimi riferimenti alla mia città, Ravenna, nella quale mi sono ritrovata a passeggiare attraverso le parole dell’autore.

 

“Le ossa di Dante erano davvero magiche, ma non perché fossero scomparse e riapparse, assecondando le mosse di un imperscrutabile gioco di prestigio. La magia di quei resti consisteva piuttosto nei sogni che era stata capace di alimentare nel tempo: sogni di successo personale, sogni di gloria politica, sogni di rigenerazione universale.”

 

 

 


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