23.05.1992 –
23.05.2022
STRAGE DI
CAPACI. 30 ANNI DOPO.
SOLO È IL
CORAGGIO
Roberto Saviano
512 pagine
Bompiani
Data uscita: 27
aprile 2022
TRAMA
Un'esplosione squarcia la quiete della campagna corleonese. Il
giovanissimo Totò Riina assiste allo sterminio dei suoi familiari intenti a
disinnescare una bomba degli Alleati per ricavarne esplosivo. È un boato che
distrugge e che genera. La piaga che molti, con timidi bisbigli, chiamano
mafia, ma che d'ora in poi si rivelerà a tutti come Cosa nostra, s'incarna da
qui in avanti nella sua forma più diabolica. Ma con potenza uguale e contraria,
per fronteggiare l'onda di quella deflagrazione scaturisce anche il suo
antidoto più puro. È il coraggio, quello che sorregge l'ingegno e
l'intraprendenza, che sopperisce ai mezzi spesso insufficienti: il coraggio che
scorre in Giovanni Falcone, negli uomini e nelle donne che insieme a lui sono
pronti a lanciarsi in una battaglia furiosa dove la vita vale il prezzo di una
pallottola. La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la
complessità di un'organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste
finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è
narrata in queste pagine con l'essenzialità di un dramma antico: sul proscenio,
un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi,
circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco
mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall'abbraccio di una donna che ha
scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà. Roberto Saviano ha voluto
onorare la memoria del giudice palermitano strappandolo alla fissità dell'icona
e ripercorrendone i passi, senza limitarsi a una ricostruzione fondata su uno
studio attentissimo delle fonti, degli atti dei processi, delle testimonianze,
ma spingendo la narrazione fino a quello «spazio intimo dove le scelte cruciali
maturano prima di accadere». Questo romanzo ci racconta una pagina fatidica
della nostra storia, illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera,
fu in realtà al culmine del suo isolamento. E leva il canto altissimo della sua
solitudine e del suo coraggio.
IL
PENSIERO DI FRANCI
“Alle 17, 56 minuti e 48 secondi, sull’autostrada
Palermo-Mazara del Vallo si apre uno squarcio che sembra un cratere lunare.
L’Osservatorio geofisico del monte Cammarata, a più di cento chilometri di
distanza, registra l’esplosione. I sismografi disegnano il tracciato di quello
che potrebbe essere un terremoto, sono tutti pronti a inviare un allarme alla
Protezione civile.”
Il 23 maggio 1992 il Giudice Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli
agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, vengono
uccisi nell’attentato organizzato da Cosa Nostra.
Questa è la storia che tutti conosciamo, quello che facilmente si può
reperire in rete o in TV, attraverso i documentari.
Roberto Saviano ci racconta il Giovanni Falcone uomo, non solo il
magistrato impegnato nella dura lotta alla mafia. Un uomo riservato e solitario
che si è creato attorno uno scudo, vuoi per necessità vuoi per carattere. Un
uomo che aveva paura, che era assalito da dubbi e tormenti, un uomo spesso
visto di cattivo occhio, soprattutto dai colleghi, minacciato e segnato dalle
profonde perdite che era stato costretto a subire.
“Quanto è distante da te la paura, Giovanni? Puoi
sentirla, mentre passeggi per Roma sfidando la sorte? Ti parla all’orecchio,
mentre fai finta che sia tutto normale, che sulla tua vita non gravi
un’ipoteca? Alza lo sguardo, adesso. Lascia che questa bella giornata di sole
sia una traversata senza conseguenze. Lascia che la tua ombra grigia ti
abbandoni per un attimo, o che assomigli solo a quello che è: un’ombra, mero
riflesso di un oggetto fisico. Non più presagio, non più allegoria, non più
imminenza di una catastrofe. Fingi che il coraggio non costi nulla.”
Giovanni Falcone credeva nella giustizia e nel suo lavoro.
Per lui era fondamentale dimostrare l’esistenza della mafia, un organismo
imprenditoriale strutturato e presente capillarmente chiamato Cosa Nostra.
“Che rumore fa il coraggio quando cade per terra?”
Ho divorato
questo libro, assetata di conoscere nel profondo, nell’intimo, la vita di Falcone.
Saviano è
riuscito a romanzare la storia in maniera eccelsa, avvalendosi di testimonianze
e fonti ufficiali, studiando moltissimo per rendere tutto il più vicino
possibile alla realtà.
Impresa riuscita.
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