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RECENSIONE "IL CARDELLINO" DI DONNA TARTT

venerdì 13 novembre 2020

 
Ci sono libri che colpiscono e spaventano per la loro corposità.

Sono quei libri che prendiamo in mano più volte, attratti dalla copertina o dalla trama, ma che immancabilmente posiamo perché “ora non è il momento”, “ho bisogno di una lettura più breve” etc.

I cosiddetti “mattoni”.

 

“Il cardellino” si è collocato, per me, negli ultimi due anni, proprio all’interno di questa nicchia.

E c’è rimasto fino allo scorso luglio quando Emilie mi ha coinvolta nella lettura grazie al GDL #ilmattondellestate.

Ecco, non potrei esserne stata più felice.

 

Al di là del suo spessore “Il cardellino” è un libro che si divora; un libro che intrappola senza dare la possibilità di accorgersene. Un libro che emoziona e che scava nel profondo di ognuno di noi.


Il protagonista è Theodore Decker, che conosceremo da bambino e che vedremo crescere, pagina dopo pagina; un ragazzo dal passato intenso e doloroso, costretto a misurarsi troppo in fretta con la perdita della madre durante un attentato al museo che stavano visitando insieme, al quale lui è incredibilmente sopravvissuto.

 

Non possiamo obbligarci a desiderare ciò che è bene per noi o per gli altri. Non siamo noi a determinare il tipo di persone che siamo.

 

La scrittura di Donna Tartt è molto descrittiva; un fattore che per alcuni potrebbe essere negativo ma che per me è stato un valore aggiunto alla lettura; i personaggi sono stati caratterizzati perfettamente, così come le descrizioni dei paesaggi sfondo della vicenda.

Una storia di vita, un racconto che parla di vita, e lo fa in maniera magica e poetica, lasciando spazio a profonde riflessioni.

 

Chi avrebbe mai detto che era in mio potere far felice qualcuno? O che io stesso potessi essere felice?


Una lettura che mi ha tenuto compagnia per circa due mesi e che, dilazionata nel corso delle settimane, mi ha dato modo di apprezzarla ancora di più, perché mi ha permesso di dedicarle il tempo che merita.

Una lettura che consiglio davvero, un viaggio che è necessario fare.

 

Non possiamo scegliere cosa vogliamo e cosa non vogliamo e questa è la verità nuda e cruda. Non possiamo scappare da ciò che siamo.

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