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RECENSIONE "ROGOREDO - LA RAGAZZA DEL BOSCO" DI MICHELE AGOSTEO

venerdì 17 luglio 2020

Buon pomeriggio cari lettori,

le mie ferie ahimè, sono finite; le giornate sono volate via veloci, complice l’iperattività dei miei figli, e non ho avuto il tempo di leggere quanto avrei desiderato.

Oggi vi parlo di un libro, inviatomi direttamente dall’autore, che ringrazio molto.

Si tratta di “Rogoredo – La ragazza del bosco” di Michele Agosteo.

 

“Avevo letto degli articoli e visto in televisione alcuni servizi che parlavano del boschetto della droga di Rogoredo. Dalle descrizioni dei giornali si trattava di un luogo in mano agli spacciatori, frequentato da un gran numero di persone che andava lì a drogarsi”.

 

È chiaro sin da subito quale sia l’argomento del libro.

Un libro che in realtà è una sorta di diario, il racconto dell’incontro fra Martina e Michele, l’autore, ed il desiderio di quest’ultimo di aiutarla in tutti i modi possibili ad uscire dal tunnel della droga.

Una scrittura giovane, a tratti ingenua, che mi ha trovato spesso in disaccordo con le scelte di Michele.

Sicuramente fa onore ad un ragazzo così giovane la volontà di aiutare una ragazza, seppure inizialmente sconosciuta, nel difficile percorso per uscire dalla tossicodipendenza.

Non ho però trovato di così tanto aiuto gli atteggiamenti descritti nel libro; elargire soldi sperando di “aiutarla” è un tantino immaturo; a mio avviso è un ottimo modo per accompagnarla sempre più a fondo.

 

“Quello non era vivere, ma un continuo cercare di sopravvivere. Mi faceva male sapere di non poterla aiutare di più.”

 

Non sono riuscita ad entrare in sintonia con i personaggi nonostante abbia apprezzato il coraggio di parlare di un argomento così forte, considerato ancora oggi un tabù.

Non è stata una lettura travolgente (anche se l’ho terminato in un solo giorno); mi sono soffermata più volte a pensare a Martina, alla sua vita così fragile e dolorosa, una vita dove le sembrava di essere circondata da tante persone ma in realtà, l’unica compagnia era quelle che solo lei poteva fare a sé stessa.

 

Ringrazio Michele per avermi omaggiato di una copia di questo libro e di avermi chiesto, dandomi fiducia, di fargli sapere cosa ne pensavo.


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