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RECENSIONE "IL CASO VUOLE" DI RICCARDO ZAMBON

martedì 12 gennaio 2021


Non c’è niente di meglio di una giornata di mare, goduta tra amici surfando onde altissime e veloci. L’occasione giusta per sfoggiare l’auto nuova, per far ingelosire qualcuno o per festeggiare una promozione col proprio compagno, godersi una passeggiata sul lungomare.

Ma non sempre tutto è come sembra.

Se lo è, potrebbe cambiare in un attimo.

 

Il titolo “Il caso vuole” non poteva essere più azzeccato. Ed in questo romanzo è proprio così.

È il Caso che tiene le fila ed unisce le vite dei protagonisti.

 

Fabio e la cugina Elena si apprestano a trascorrere qualche giorno di vacanza insieme ai rispettivi compagni, fra loro colleghi di lavoro, sul nuovo bolide del ragazzo. Il loro sarà un viaggio piuttosto tormentato, un ritorno ad un passato che per scelta era stato “dimenticato”, soprattutto da Elena, ma che, con prepotenza, viene riportato a galla. Lorenzo, dopo una giornata a surfare con gli amici ed un pranzo ristoratore, si mette in macchina e ritorna a casa dalla fidanzata. Pietro, alticcio dopo le svariate birre consumate al bar per “festeggiare” la perdita del lavoro, passeggiando sul lungomare si troverà faccia a faccia con un qualcosa che smuoverà in lui desideri repressi.

 

E all’improvviso sentì nostalgia. Di un tipo di vita che gli era mancata, probabilmente irrecuperabile. Di una normalità che per quanto banale a volte gli appariva necessaria o comunque rilassante.

 

Vite che apparentemente non hanno nulla in comune ma che nell’arco di poche ore si intrecceranno fino al finale, assolutamente inaspettato.

 

Un libro che durante la lettura ci trasporta, a turno, sulle auto dei nostri protagonisti, ad assistere a discussioni, riflessioni o silenzi.

Zambon ha costruito una storia che funziona accompagnandola ad uno stile scorrevole ed una scrittura chiara.

 

Innumerevoli sono state le sensazioni che mi hanno accompagnata durante la lettura.

Inizialmente ho provato fastidio che si è trasformato poi in compassione, tenerezza, pena per sfociare in un sorriso ad occhi lucidi. Per il quale ringrazio molto l’autore.

 

Certe coincidenze non possono accadere. 

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