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RECENSIONE "IL SUGGERITORE" DI DONATO CARRISI

mercoledì 20 gennaio 2021


“Il profumo della morte è al tempo stesso nauseante e dolce. È un controsenso. Prima ti colpisce come un cazzotto nello stomaco, poi scopri che c’è qualcosa, in fondo a quell’odore, che non puoi fare a meno di gradire.”

 

Dopo “La casa delle voci”, consigliata da molti, decido di cominciare dall’inizio.

Ed è così che inizio a leggere “Il suggeritore”, romanzo d’esordio del 2009 di Donato Carrisi.

 

Mi trovo letteralmente catapultata all’interno di un’indagine piuttosto contorta, un intreccio che tiene il lettore incollato alle pagine senza abbassare mai la soglia dell’attenzione.

Personaggio chiave di questo romanzo è Mila Vazquez, una donna che non ama apparire e che di professione cerca di scoprire quali verità si nascondono dietro ai casi delle persone scomparse. Un personaggio reale, vero, una di noi insomma. Al suo fianco troviamo Goran Gavila, criminologo dal fare diretto, chirurgico, all’apparenza distante ma che rivela tutto il suo lato umano nel rapporto con il figlio, al di fuori dell’ambiente lavorativo.

 

Il lavoro di costruzione dei personaggi di Carrisi permette di conoscere tutti quei lati che rendono i personaggi “di carta” delle comuni persone reali. Tutti i dubbi, le debolezze i pregi ed i difetti che possiamo ritrovare anche in noi stessi.

 

Lo stile di Carrisi, inoltre, grazie alla sua scorrevolezza, ti permette di immergerti totalmente nella lettura, tenendo alta l’attenzione e non perdendo mai di vista il filo della trama. Ci sono molte descrizioni che ho trovato non eccessivamente lunghe ma efficaci.

Lo consiglio? Sì, e sicuramente recupererò anche i successivi.


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