Slider

SEGNALAZIONE NUOVA USCITA COLLANA "SCOPRIRE LA PSICOLOGIA"

sabato 28 agosto 2021


La psicologia ci aiuta a conoscerci meglio per sapere chi siamo. È immensamente utile perché scava nella psiche, scopre come siamo, come pensiamo, come ci relazioniamo, come superiamo gli ostacoli, come sentiamo e agiamo e soprattutto come cambiamo.

 

Da oggi in edicola troverete “Intelligenza emotiva”, il primo volume della collana “Scoprire la psicologia”, interamente dedicata alla materia, targata Emse Italia, al prezzo lancio di € 2,99.

 

Questa collana, frutto di un progetto editoriale innovativo, è stata creata da specialisti di alto livello quali docenti universitari e ricercatori ed affronta i temi principali della psicologia trattandoli con rigore e delicatezza.

 

Ogni volume è una monografia dedicata a ciascuna delle aree di ricerca più attuali ed importanti, ed è corredato da tavole, grafici ed illustrazioni per permettere al lettore di avvicinarsi alla materia nella maniera più completa possibile.

 

Per non perdere nemmeno un numero della collezione è possibile abbonarsi sul sito www. scoprirelapsicologia.it approfittando di sconti e regali esclusivi e la spedizione è gratuita per chi paga con carta di credito o paypal.

 

Cosa aspettate? Correte in edicola!

RECENSIONE "UNA NUOVA VITA" DI VALENTINA CEBENI

giovedì 26 agosto 2021


“Eva chiuse gli occhi e inspirò il profumo caramellato che giungeva dalla Central Santa Sophia, lo zuccherificio di proprietà dei Fontamara poco distante dalla villa. L’aria era impregnata di dolcezza, della linfa che dalle canne recise colava lungo i coltelli dei braccianti chini sotto il sole a falciare i campi intorno alla fabbrica da mattina a sera, disegnando sentieri in boschi di verde e oro a perdita d’occhio.”

 

Amo leggere romanzi che parlano di saghe famigliari e quando ho sentito Melissa parlare di questo romanzo mi sono proposta come compagna di viaggio. Mai avventura fu più bella ed emozionante.

 

Sullo sfondo abbiamo una Cuba degli anni ’30, culla della famiglia Fontamara. La morte di Fernando, direttore della Central Santa Sophia, lo zuccherificio di famiglia, ha portato non poco scompiglio. La vedova Eva, i figli Gabriel, Diana, Myriam e Clio, e la cognata Lia sono costretti a trasferirsi a Roma da Giacomo, fratello di Fernando, perché Cuba non è più un posto sicuro per loro. Miguel Ferrer, concorrente storico dei Fontamara, nonché precedente fidanzato di Eva, non ha intenzione di rendere loro la vita semplice.

 

Al loro arrivo si troveranno una città molto diversa da quella appena lasciata. Roma è alle prese con il fascismo, e per le sue strade si vedono giovani soldati in divisa mescolarsi alle persone comuni e dove il concetto di libertà, piuttosto caro ad Eva, viene più volte messo in discussione facendola sentire come intrappolata all’interno di una gabbia.

 

Un romanzo che ho amato soprattutto per le figure femminili che lo compongono e che a mio avviso sono descritte in maniera pressochè perfetta.

 

Eva, una donna bella, forte, combattiva, una madre coraggiosa che sa cosa vuole e che si è perfettamente sostituita al marito nel compito di capofamiglia.

Lia, che a Cuba ha lasciato il suo amore impossibile e che si rifugia nella lettura dei fondi di caffè e nell’amore dei suoi cari.

Ottavia, moglie di Giacomo, una donna triste, incapace di prendersi cura di sé stessa ed incapace allo stesso tempo di donare amore, alla perenne ricerca di un gesto romantico da parte del marito, totalmente sottomessa a lui. È madre di Ernesto, Angela e Viola e proprio con quest’ultima fatica ad esternare i suoi sentimenti ed a porsi nella giusta maniera.

 

Tre donne che sono il vero centro di questo romanzo, tre donne che impareranno, supportandosi a vicenda, ad essere madri migliori e perché no, donne in carriera. Eva, Lia e Ottavia sono donne che non si perdono d’animo e una volta rimboccate le maniche saranno in grado di ricostruire la propria vita con grande dignità.

 

«A volte penso che l’amore sia una terribile prigionia; all’improvviso diventi ostaggio dei tuoi sentimenti, non sei più tu, ma non puoi farci niente. Continui ad amare, e amare, e amare ancora. E tutto quello che vuoi è stare con chi quell’amore te l’ha acceso dentro.»

 

Un romanzo che ha una potenza tale da trascinarti al suo interno rendendoti partecipe di tutti i segreti e di tutti i rancori fra i protagonisti. Un romanzo che ho desiderato non finisse mai e che è cominciato a mancarmi non appena è stato sistemato sullo scaffale della libreria. Valentina Cebeni e la sua scrittura hanno davvero fatto centro.

 

Una lettura che mi sento di consigliare a chi crede nell’immenso potere delle donne.



OGGI LA MAMMA LEGGE "SENZA TITOLO" DI HERVE' TULLET

mercoledì 25 agosto 2021


Vi è mai capitato di aprire un libro non ancora terminato e magari trovarci dentro direttamente l’autore ed i suoi personaggi appena abbozzati?

 

“Senza titolo” di Herve Tullet, edito Franco Cosimo Panini, è proprio questo, un meraviglioso albo incompiuto con il quale i bambini si divertiranno un sacco perché sarà in grado di scatenare tutta la loro fantasia. Una bellissima proposta che ho scelto di inserire all’interno del nostro mercoledì con #oggilamammalegge

 

Un albo originale e spiritoso che permette ai bambini di entrare all’interno del processo di creazione di un albo: dai disegni alla trama, mettendoci quel tocco di originalità tipica dei bambini. Appena aperto il libro faremo la conoscenza di un cane, un serpente, una fatina ed un porcellino; personaggi ancora stilizzati, che si accorgono di essere osservati. È da qui che comincia il dialogo fra personaggio e lettore, un’esperienza che permette di rendere attiva ed entusiasmante la lettura e che stimola la curiosità nel girare subito la pagina successiva.

 

Questo è soprattutto un albo che può essere completato, colorato, trasformato, reso proprio. Avere fra le mani un albo di Herve Tullet non è solo leggere, è creare, partecipare, viaggiare.

RECENSIONE "LA VERITA' SUL TENERE SEGRETI" DI SAVANNAH BROWN

lunedì 23 agosto 2021


“La vista del corpo avrebbe dovuto avere un effetto catartico, ma quell’uomo con il rossetto non era mio padre. Cioè, era lui, ma non era lui.”

 

Benjamin Whitaker, lo psicologo di Pleasent Hills, è morto in un incidente d’auto. Per Sydney, la figlia, non è stato un incidente casuale. Probabilmente conosceva molti, troppi segreti di alcuni degli abitanti del paese, suoi pazienti. Ed il fatto di ricevere messaggi anonimi proprio sulla sua morte la costringe a volerne sapere di più.

 

Un giorno, sulla tomba del padre, trova June Copeland, la ragazza che agli occhi di tutti sembra “inarrivabile” per la sua perfezione. Si scambiano confidenze e diventano amiche, se di amicizia si può parlare.

A Sydney June piace molto, se ne è praticamente innamorata ma il loro è un rapporto strano, per Sydney dietro agli atteggiamenti di June si cela molta falsità.

 

“L’estasi vive da qualche parte tra le nuvole, ma l’infelicità scava sempre più in profondità fino al centro della terra, per poi uscire dall’altra parte.”

 

Sarà proprio il rapporto con June ad aprire gli occhi a Sydney su molti dei dubbi che aveva ed a farle rivalutare i rapporti.  

 

Premetto che non si tratta di un thriller; all’interno del libro troviamo pochissimi spunti “investigativi” e anche se la trama può trarre in inganno classificherei questo libro più come un mistery.

 

La scrittura è scorrevole ed il libro si presta ad essere letto in maniera rapida anche se a tratti può risultare ridondante; i temi trattati principalmente sono quelli del lutto e dell’omosessualità e questa è una scelta che ho apprezzato molto soprattutto perché è un libro young adult, rivolto, appunto, ad un pubblico più giovane, che può così, facilmente, approcciarsi a queste tematiche.

OGGI LA MAMMA LEGGE "NEMICI, PORCI E PRINCIPESSE" DI LIVY FORMER

giovedì 12 agosto 2021


Piccola variazione di programma per la rubrica che eccezionalmente per questa settimana si sposta al giovedì. Oggi vi presento un libro che mi è stato inviato dalla dolcissima Livy Former, conosciuta due anni fa in terra Sarda, proprio in occasione di un evento dedicato alla letteratura per l’infanzia. Si tratta di “Nemici, porci e principesse”, edito Condaghes.

 

Maristella, tredicenne, principessa Reale del Reame di Acquafredda, è in attesa di marito. Al cospetto della famiglia non si è ancora presentato nessuno, ed il padre, Re Gavino II, è piuttosto sconcertato. In realtà una persona che potrebbe essere adatta per Maristella c’è ed è suo cugino Arnaldo, ma a lei sta piuttosto antipatico e mai penserebbe di diventare sua moglie, cosa che invece si auspicano i suoi genitori. 

 

Maristella ha un’amica, Adelaide, la guardiana degli oltre 30 maiali di corte, che spesso raggiunge cercando di non farsi vedere da nessuno. La loro è un’amicizia pura e sincera, sono due bambine di estrazioni sociali diverse che amano trascorrere del tempo insieme, divertendosi.

 

La tranquillità di corte viene interrotta dall’arrivo del Nemico delle Terre del Nord. Ecco che gli uomini si riuniscono per studiare le future mosse mentre le donne si disperano e trascorrono giornate intere a piangere e ad immaginare il peggio.

Maristella non sopporta i continui piagnistei, lei vuole combattere insieme al padre e sconfiggere il Nemico. Comincia quindi ad allenarsi, di nascosto, per essere pronta ad affrontare la guerra.

Per mettere alla prova il suo coraggio decide di avventurarsi, sola, in territorio nemico e farà così la conoscenza di Bachis, principe del Reame di Ardara.

 

Maristella e Bachis capiranno presto che non esistono nemici e che le apparenze, molto spesso, ingannano.

Insieme esploreranno nuovi territori, incontreranno popoli sconosciuti e scopriranno che non tutto è come sembra.

Per quanto riguarda l’amore… beh, vi consiglio di leggere il libro!

 

Una storia di forza, intraprendenza e coraggio mescolata ad un pizzico di fantasy che sicuramente incuriosirà i piccoli lettori.

RECENSIONE "FUTILITA'" DI FRANCESCO FIORENTINO

martedì 10 agosto 2021


“Se un marito s’innamora di un’altra, invia avvertimenti che vengono recapitati puntualmente anche alla più distratta delle mogli. Chiara lo aspettava alla stazione. Già salutandosi da lontano erano imbarazzati: lui si è limitato a un cenno del capo e a un sorriso, mentre lei ha iniziato a saltellare sul posto”

 

Ugo e Chiara, entrambi cinquantenni, sono alle battute finali del loro matrimonio. Ugo, professore di storia dell’arte, soffre l’incedere inesorabile dell’età; ha paura che gli anni che passano portino via con sé parte del suo sex appeal. Chiara, di professione medico, passa molto tempo con un suo collega Roberto, più giovane di lei. Un perfetto ménage a trois dove Roberto sta al suo posto e dove tutto sembra restare in equilibrio. Nessuna rivalità e nessuna gelosia perchè Ugo non vede più Chiara come un qualcosa che desidera. Stare insieme è comunque un piacere, anche senza intimità fisica.

 

Per convincersi di essere ancora un uomo piacente ha persino avuto una relazione con un’allieva, finita però, dopo le sue varie promesse (da marinaio) di lasciare la moglie. Ugo non ne ha il coraggio. Decide allora di prendersi un anno sabbatico e vola a Parigi, dove incontra Emanuele, suo cugino, personaggio interessante tanto quanto fragile. Da quando è rimasto vedovo salta da una relazione all’altra con donne più giovani, tutte possibili donne della sua vita che alla fine si dimostrano essere molto lontane dal modello da lui desiderato.

 

Ed è a Parigi che incontra Sofia, molto più giovane di lui, per la quale perde la testa.

Sofia ha le idee chiare sulla relazione che vuole vivere, sarà in grado Ugo di soddisfare le sue volontà?

 

“Futilità” è un romanzo che parla di passione, tradimenti e cambiamento. Una lettura scorrevole e semplice che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.

Immaginare che ad un certo punto della vita, impauriti dal futuro o dalla vecchiaia, ci si rifugi nelle banalità per cercare di dare un senso alla propria esistenza, mi ha fatto storcere un po' il naso. Sono però assolutamente convinta, e lo dico a malincuore perché la cosa mi provoca tanta tristezza, che all’interno di questo romanzo ci sia tanta, tantissima verità.




OGGI LA MAMMA LEGGE "IL VESTITO DEI MIEI SOGNI" DI ANNA VIVARELLI

mercoledì 4 agosto 2021


Oggi è meeeeercoledì e, per chi ancora non lo sapesse, c’è l’appuntamento settimanale con la rubrica #oggilamammalegge che oggi vede ospite la CE @leoneverde insieme al suo albo “Il vestito dei miei sogni” di Anna Vivarelli ed illustrato da Desideria Guicciardini.

 

Giada è una bambina curiosa, che ama giocare ed essere libera. Sua nonna, amante del cucito, si diverte a crearle abiti su misura, utilizzando stoffe dalle stampe floreali e colorate. Giada però non ama le principesse, fiocchi o nastrini; Giada vuole andare all’avventura, prendersi cura degli animali, arrampicarsi sulle montagne, andare alla ricerca di tesori…

 

Giada è una bambina che sogna, fantastica e si diverte. Giada è un personaggio, sapientemente uscito dalla penna della Vivarelli, che distrugge lo stereotipo della bambina intesa come (purtroppo) viene intesa ai giorni nostri. E mi sento di dire FINALMENTE.

 

Ho apprezzato moltissimo questa storia, per due motivi: il primo, perché mi ha ricordato la mia infanzia, trascorsa insieme ai miei nonni ed alla mia bisnonna, che oggi non c’è più, ma alla quale devo molto riguardo alla mia passione per il ricamo e per l’uncinetto; il secondo, perché in questo libro si scardinano i binomi bambina-bambola, bambina-principessa, bambina-colore rosa, da me poco tollerati. Esistono bambine che giocano con i trattori (Camilla, ad esempio, è una di quelle), bambine che vorrebbero essere Hulk o Spiderman (sempre Camilla…) e bambine che amano i colori, blu, verde o marrone.

 

Io credo che si debba lasciare liberi i bambini di esprimersi, di scoprire, di crescere, semplicemente di sognare. Facendo loro capire che alla fine del loro braccio ci sarà sempre la nostra mano, pronta a prendere la loro, per camminare insieme verso la vita.

 

“Seminate nei bambini buone idee, perché anche se oggi non le comprendono, un giorno fioriranno” (e se lo diceva Maria Montessori…)



RECENSIONE "TI VEDO PER LA PRIMA VOLTA" DI DIEGO GALDINO

lunedì 2 agosto 2021


“Josephine si sforzò di resistere all’impulso di scuotere il foglietto di carta impressionabile, un gesto sbagliato che fanno sempre tutti. Attese qualche minuto, con i pensieri ancora intorbiditi dal sonno, e intanto si passò sulla tempia un fazzoletto di stoffa inumidito. Finalmente tornò a posare lo sguardo sulla polaroid, dove nel frattempo era emerso il suo volto inquadrato nello specchio del bagno. Dalla ferita sulla fronte scendeva un rigagnolo di sangue. Niente di grave, si disse, ma al tempo stesso era sconfortata dal fatto che nonostante le mille precauzioni continuassero a succederle questo tipo di incidenti.”

 

Josephine soffre di narcolessia; è abituata ad addormentarsi nei posti più impensabili e nei momenti meno opportuni. Per esorcizzare la malattia è abituata a scattarsi una foto ad ogni risveglio, così da poter ricordare.

Perché ci sono cose che si possono solo ricordare, e Josephine purtroppo lo sa. Nei suoi pensieri c’è sempre la sua mamma, che non ha potuto conoscere perché è morta mentre la dava alla luce.

 

Ma Josephine scoprirà che la storia della sua vita contiene una bugia, tenuta segreti per anni e che sarà Lorenzo, suo fratellastro, a svelarle. Sarà una notizia che cambierà la sua vita, costringendola ad affrontare le sue paure e le sue incertezze. Ma che le donerà anche ciò che ha sempre cercato, l’amore.

 

“Vorrei portarti a fare una passeggiata, in città, al mare, al lago, mettermi seduto con te su una panchina e guardarti come si guarda una donna unica, ascoltarti, parlarti, farti sentire importante, dandoti l’attenzione che meriti. Vorrei essere l’uomo che ti conosce meglio di qualsiasi altro essere vivente e che, a differenza del resto del mondo, ti ha visto per come sei veramente, una donna capace di fare la differenza nella vita di chi ti sta vicino. Ma non voglio essere per te una cassetta di sicurezza, o una cassaforte. Voglio solo essere quello che alla fine della giornata chiude il museo, spegne le luci e si assicura, prima di andare via, che l’opera più preziosa della mostra sia ancora al suo posto al centro della sala principale.”

Powered by Blogger.
Theme Designed By Hello Manhattan
|

Your copyright

Your own copyright