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RECENSIONE "FUTILITA'" DI FRANCESCO FIORENTINO

martedì 10 agosto 2021


“Se un marito s’innamora di un’altra, invia avvertimenti che vengono recapitati puntualmente anche alla più distratta delle mogli. Chiara lo aspettava alla stazione. Già salutandosi da lontano erano imbarazzati: lui si è limitato a un cenno del capo e a un sorriso, mentre lei ha iniziato a saltellare sul posto”

 

Ugo e Chiara, entrambi cinquantenni, sono alle battute finali del loro matrimonio. Ugo, professore di storia dell’arte, soffre l’incedere inesorabile dell’età; ha paura che gli anni che passano portino via con sé parte del suo sex appeal. Chiara, di professione medico, passa molto tempo con un suo collega Roberto, più giovane di lei. Un perfetto ménage a trois dove Roberto sta al suo posto e dove tutto sembra restare in equilibrio. Nessuna rivalità e nessuna gelosia perchè Ugo non vede più Chiara come un qualcosa che desidera. Stare insieme è comunque un piacere, anche senza intimità fisica.

 

Per convincersi di essere ancora un uomo piacente ha persino avuto una relazione con un’allieva, finita però, dopo le sue varie promesse (da marinaio) di lasciare la moglie. Ugo non ne ha il coraggio. Decide allora di prendersi un anno sabbatico e vola a Parigi, dove incontra Emanuele, suo cugino, personaggio interessante tanto quanto fragile. Da quando è rimasto vedovo salta da una relazione all’altra con donne più giovani, tutte possibili donne della sua vita che alla fine si dimostrano essere molto lontane dal modello da lui desiderato.

 

Ed è a Parigi che incontra Sofia, molto più giovane di lui, per la quale perde la testa.

Sofia ha le idee chiare sulla relazione che vuole vivere, sarà in grado Ugo di soddisfare le sue volontà?

 

“Futilità” è un romanzo che parla di passione, tradimenti e cambiamento. Una lettura scorrevole e semplice che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca.

Immaginare che ad un certo punto della vita, impauriti dal futuro o dalla vecchiaia, ci si rifugi nelle banalità per cercare di dare un senso alla propria esistenza, mi ha fatto storcere un po' il naso. Sono però assolutamente convinta, e lo dico a malincuore perché la cosa mi provoca tanta tristezza, che all’interno di questo romanzo ci sia tanta, tantissima verità.




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