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RECENSIONE "NON DIMENTICARLO MAI" DI FEDERICA BOSCO

venerdì 5 novembre 2021

 


NON DIMENTICARLO MAI

Federica Bosco

336 pagine

Garzanti

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TRAMA

 

La mattina del suo quarantanovesimo compleanno Giulia è seduta sullo sgabello della cucina a bere un caffè e, mentre contempla la nebbia dell'inverno milanese, viene travolta da un attacco di panico in piena regola. Lei, giornalista di costume in una rivista di grido, con una vita scandita da mille impegni, avverte all'improvviso la consapevolezza che la sua esistenza così com'è sembra non avere più alcun senso. Un compagno da quattro anni, Massimo, anch'egli giornalista con una forte propensione all'indipendenza, una madre giocatrice incallita dalla personalità crudele e affascinante da cui ha imparato a guardarsi le spalle, qualche amica con cui condividere sfilate e pettegolezzi, un fratellastro amatissimo, un padre artista e sognatore, e questo è tutto. Ciò che la sconvolge, però, è l'impellente desiderio di maternità mai provato prima, giunto molto oltre i tempi supplementari, che adesso le sembra l'unica ragione di vita. Le reazioni delle persone vicino a lei non sono incoraggianti e, accompagnata da un coro di «ma tu non ne hai mai voluti», Giulia si accinge non senza difficoltà a convincere il compagno a imbarcarsi nel complicato mondo delle cure per la fertilità, ispirata da un'idea di famiglia in cui crede ancora nonostante la sua infanzia passata a giocare a Barbie sotto i tavoli verdi. Massimo però si rivela un partner imprevedibile, che la porta un giorno in un paradiso di mille premure e quello dopo nell'inferno dell'indifferenza, facendola sentire ancora più sola. Così Giulia, quasi senza alleati, decide di abbandonare per sempre la sua zona di confort e di spiccare un salto nel vuoto.

 

IL PENSIERO DI FRANCI

 

“Si dice che quando stai per morire ti passi tutta la vita davanti e che, in un millesimo di secondo, ogni singolo frame importante ti appaia come sullo schermo di un cinema: le facce di tutti quelli che hai amato, le cose che hai fatto, ogni momento felice e degno di nota che hai vissuto. Tutto si sussegue in rapida successione come nel trailer di un film.”

 

Giulia, alla soglia dei 50 anni, si rende conto di volere, improvvisamente a tutti i costi, quel qualcosa per il quale fino a quel momento ha detto sempre no:  un figlio.

Un figlio che le sembra l’unica vera ragione per sentirsi viva, realizzata ed appagata nonostante le molteplici soddisfazioni lavorative.

 

“Come una signora di mezza età che realizza di aver perso il treno più importante della sua vita. E quel treno cominciò a sembrarmi l’unica ragione della mia.”

 

Giulia è fidanzata con Massimo con il quale però non vive insieme perché entrambi amano la propria indipendenza. Un rapporto che però comincia a starle stretto; sente di non avere più tempo, di essere “scaduta”.

 

“Mi sentivo intontita come appena svegliata da un’anestesia totale. Un’anestesia durata quarantanove anni.”

 

Non appoggiata dalla madre, una donna egoista e dipendente dal gioco, né dalle amiche di sempre, Giulia si ritrova sola con la sua decisione. Pronta a tutto.

 

Avere un figlio non è così semplice come si possa pensare. Per alcune coppie, il concepimento, diventa un atto quasi meccanico. La misurazione della temperatura basale, i rapporti mirati in concomitanza dell’ovulazione… “fare l’amore” diventa un appuntamento da segnare in agenda.

 

“Com’è ironica la vita, passiamo anni a lamentarci delle mestruazioni, non le sopportiamo da ragazzine, da adolescenti diventiamo matte per un ritardo e, finalmente, quando non le vorremmo più, eccole puntuali.”

 

Per Giulia si aprirà una strada tutt’altro che semplice. Si troverà a fare i conti Massimo, un uomo capriccioso , incapace di affrontare una discussione, una malattia inaspettata in famiglia, insomma dovrà destreggiarsi in una vita che sembra le si sia accanita contro ai 100km/h.

 

“Non dimenticarlo mai” è un romanzo che spacca il cuore, che ti fa versare litri di lacrime ma che regala una forza esplosiva. Si parla di affetti veri, sinceri, di quanto sia importante eliminare ciò che è tossico dalla nostra vita, di non smettere mai di credere in sé stessi e di non vergognarsi mai di chiedere aiuto.

Federica ha raccontato la storia di una donna, Giulia, che per anni si è annullata per essere esattamente come volevano gli altri. Una donna fragile, una donna che subisce violenze psicologiche che giustifica incolpando sé stessa, una donna che non si è mai sentita abbastanza, ma che di fronte alle tante sconfitte subite ha scelto di riprendere in mano la sua vita e di rinascere. Perché si sa, toccare il fondo, spesso, ci permette di spingerci ancora più forte verso la superficie. Per tornare a respirare la vita a pieni polmoni.

 

“Nel momento in cui scrivo queste parole sto ancora raccogliendo i pezzi. Alcuni non so dove siano, alcuni li trovo per caso e alcuni non so davvero dove metterli, ma li tengo da parte per collocarli al posto giusto nel momento giusto. E, prima o poi, sono certa che vedrò anch’io tutto il disegno.”

6 commenti:

  1. Non è molto il mio genere ma apprezzo che alla fine si parli anche di affetti veri e del credere in sé stessi, sono cose molto importanti

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  2. Un libro che mi potrebbe piacere anche a me 😍

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  3. Non è il mio genere, ma mi piace il fatto che faccia capire che chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza :)

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  4. Leggo poche storie a riguardo ma condivido il fatto che siano esperienze di vita che ti mettono a dura prova e che ti possono profondamente segnare

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  5. Anche io mi sono sentita annullata per fare contenti gli altri. Devo dire che non è stato facile uscirne

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