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RECENSIONE "IL PRIMO CAFFE' DELLA GIORNATA" DI TOSHIKAZU KAWAGUCHI

mercoledì 23 febbraio 2022

 


IL PRIMO CAFFE’ DELLA GIORNATA

Toshikazu Kawaguchi

180 pagine

Garzanti

Data uscita: 07 gennaio 2022

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TRAMA

 

Nel cuore del Giappone esiste un luogo che ha dello straordinario. È una piccola caffetteria che serve un caffè dal profumo intenso e avvolgente, capace di evocare emozioni andate. Di far rivivere un momento del passato in cui non si è riusciti a dar voce alle emozioni più profonde e sentite o si è arrivati a un passo dal deludere le persone più importanti. Per vivere questa esperienza unica, basta seguire poche e semplici regole: accomodarsi al tavolino che si preferisce e gustare il caffè con calma, un sorso dopo l'altro. L'importante è fare attenzione che non si raffreddi. Per nessuna ragione. Gira voce che cose inimmaginabili accadano a chi lascia anche una sola goccia, gelata, nella tazza. Non è un caso che entrare in questa caffetteria non sia per tutti. Solo chi ha coraggio e sente il bisogno di mettersi in gioco, può farsi avanti e rischiare. Proprio come Yayoi, che, privata dell'affetto dei genitori quando era ancora molto piccola, non sa bene come accogliere e accudire una nuova vita. O Hayashide, la cui carriera sfavillante, costellata di successi, non gli ha dato modo di accorgersi della felicità che ha sempre avuto a portata di mano. O ancora Reiko, che non ha mai saputo chiedere scusa all'amata sorella e ora si sente schiacciata dal senso di colpa, bloccata in un eterno presente dove ogni giorno è identico al successivo. E Reiji, per cui una frase semplice come “ti amo” rappresenta ancora un ostacolo invalicabile. Ciascuno vorrebbe poter cambiare quello che è stato. Riavvolgere il nastro e ricominciare da capo. Ma cancellare il passato non è la scelta migliore. Al contrario, ciò che conta è imparare dai propri errori per guardare al futuro con ottimismo, senza pensare alle occasioni mancate. Perché ci saranno sempre nuove possibilità di inseguire la vita che si desidera.

 

IL PENSIERO DI FRANCI

 

Immaginate di potervi sedere su di una sedia di una caffetteria e di avere la possibilità di viaggiare nel tempo per incontrare una persona e darle quell’abbraccio mancato o per dare a sé stessi una seconda possibilità, a patto che questo avvenga finché il caffè versato nella tazza è caldo.

Che sia chiaro, il viaggio nel tempo non permette di cambiare il presente, ma può rivelarsi utile per fare pace con un passato irrisolto e quindi, conseguentemente, affrontare il futuro utilizzando un altro punto di vista.

 

Toshikazu Kawaguchi ritorna con il terzo libro dedicato alla caffetteria più famosa di Tokyo (anche se in questo volume scopriremo che esiste un’altra caffetteria, nella città di Hakodate).

La struttura del libro è simile ai precedenti due volumi; anche qui ai personaggi viene data la possibilità di ritrovare quella persona alla quale non avevano avuto modo di dire qualcosa, o con la quale avevano un conto in sospeso da risolvere.

 

Così come i precedenti libri ho trovato questo romanzo intenso, intimo, profondo.

Certo, è molto simile ai suoi fratelli, ma la capacità di Kawaguchi di smuovere sentimenti e sensazioni è unica.

Il suo stile è delicato e si denota una grande cura ed un rispetto delle storie dei protagonisti, del loro passato travagliato e doloroso.

 

Un libro che mette il lettore di fronte all’immensità della vita, all’importanza di utilizzare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione.

Diamo quell’abbraccio o quel bacio senza pensarci troppo, diciamo quel “Ti voglio bene”, “Ti amo” o “Mi manchi” senza vergognarci, se viene dal cuore.

 

Insomma, un libro che fa venire voglia di respirare a pieni polmoni e vivere.


5 commenti:

  1. Un libro che ho appreso molto anche io! Leggerò, scorrevole e che fa anche riflettere!

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  2. Concordo con te quando dici che tornare indietro nel tempo può aiutarci una volta per tutte ad accettare il nostro passato, per andare avanti! Bella recensione come sempre :)

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  3. Non ho mai capito se sono sequenziali oppure se posso leggerli separatamente

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  4. Devo ancora leggere il primo, devo ammettere che sono molto curiosa perché sulla letteratura giapponese sono carente

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