TUTTO IL BENE CHE SI PUO’
Rye Curtis
320 pagine
Bompiani
Data uscita: 05
gennaio 2021
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TRAMA
Cloris Waldrip ha settantadue
anni, è devota alla sua chiesa e ama profondamente suo marito, il Signor
Waldrip. I due sono in volo per una vacanza lontano dal loro Texas quando un
guasto fa precipitare il piccolo aereo da turismo su cui viaggiano, e Cloris è
l'unica sopravvissuta: circondata dalla natura ostile dei Monti Bitterroot e
armata solo di ingenuità e di un feroce desiderio di sopravvivere, inizia il
lento cammino verso casa. Poco dopo l'incidente cominciano le ricerche dei
superstiti: a guidarle è la ranger Debra Lewis, reduce da un divorzio doloroso
e con una grande passione per il Merlot scadente che porta nel thermos al posto
del caffè. Mentre Cloris vaga per valli e montagne, vegliata e aiutata dal più
improbabile e segreto angelo custode, la ranger Lewis si lancia nella missione
di salvataggio come ne andasse della sua vita e segue le tracce dell'anziana
donna – perché le tracce ci sono – insieme a un variegato gruppo di
collaboratori: un altro ranger che passa le notti a dare la caccia a un fantasma,
un cineoperatore dal cuore spezzato e un volontario dei soccorsi dalle bizzarre
abitudini. I giorni diventano settimane; Cloris è sempre più debole, affamata,
torturata dal freddo, Debra sempre più ostinata, anche quando rimane l'unica a
credere che qualcuno sia sopravvissuto al disastro. E nel folto della foresta
sembra che abbia trovato rifugio un serial killer. Qualcosa deve succedere.
Drammatico e umoristico, ricco di sfumature, svolte e sorprese, Tutto
il bene che si può è il romanzo della sorprendente capacità di adattamento
di persone normali in circostanze straordinarie. Con il loro piccolo eroismo
Cloris e Debra, due personaggi memorabili, ci ricordano che sopravvivere non
basta: per restare umani ci vogliono compassione e dignità.
IL
PENSIERO DI FRANCI
“Io non giudico più né uomini né
donne. Le persone sono persone e non credo ci sia molto altro da dire a
riguardo. Vent’anni fa forse avrei avuto idee diverse in proposito, ma ero una
Cloris Waldrip diversa allora. Forse avrei continuato a essere la stessa Cloris
Wladrip, quella che ero stata per settantadue anni, se non fossi caduta dal
cielo in quel piccolo aereo domenica 31 agosto 1986.”
Un incipit tagliente.
Una lettura che non farà sconti a
nessuno.
Cloris Waldrip sopravvive all’incidente
aereo che le porterà via per sempre suo marito e che la costringerà a lottare per
sopravvivere all’interno di un’immensa foresta, sola, con rischi annessi e
connessi.
“È sorprendente, la resistenza
dello spirito umano. Una persona può abituarsi a una situazione anche se
all’inizio le era parsa intollerabile.“
Debra Lewis, ranger forestale, è
impegnata nella ricerca di eventuali sopravvissuti all’incidente. È una donna
con una terribile dipendenza dal vino (che porta sempre con sé all’interno di un
thermos), alle prese con la fine del suo matrimonio ed alla sfrenata ricerca di
un piacere da raggiungere da sola, o meglio, insieme ai fumi dell’alcool.
Due personaggi pieni di difetti e
di stranezze ma profondamente ricchi: si vedono con verità e con la stessa
verità si presentano agli altri.
Cloris, la mia protagonista
preferita, una donna coraggiosa dalla personalità pungente e graffiante, indulgente
per quanto riguarda problemi umani e debolezze e Debra, un ranger anomalo dalla
personalità spigolosa, cinica, feroce e critica, alle prese con problemi
sentimentali e compagni di avventura improbabili.
Una scrittura totalmente priva di
dialoghi con capitoli che alternano i vari POV delle protagoniste.
Un prodotto di un autore poco
noto, un libro insolito che fa riflettere e che non appartiene ad un genere
preciso, per questo lo ritengo un libro unico.
Un libro che, mettendo in scena
una situazione macabra ed inquietante, permette di capire quanto sia possibile
guardare la vita, osservarla ed adattarsi ad essa traendo “tutto il bene che si
può”.
“Bisogna lavorare su sé stessi
e capire chi si è davvero per capire cosa si vuole, o finisci per essere una
versione orribile di te stesso e fare qualcosa di male a te o agli altri.”
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