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RECENSIONE "OGNUNO RIDE A MODO SUO" DI VALENTINA PERNICIARO

giovedì 16 giugno 2022


OGNUNO RIDE A MODO SUO

Valentina Perniciaro

240 pagine

Rizzoli #giftedby

Data uscita: 17 maggio 2022

 

TRAMA

 

Sirio nasce nel 2013, prematuro ma sano. Solo otto giorni dopo le sue frettolose dimissioni il suo cuore si ferma: una "morte in culla" scampata che porta i rianimatori alla sentenza di stato vegetativo. Sirio invece oggi cammina e comunica a modo suo, malgrado la diagnosi di tetraparesi spastica e paralisi cerebrale, la tracheostomia, gastrostomia e sordità: parole che non hanno fermato la sua simpatia, voglia di felicità e ricerca di autonomia. Fuori dagli stereotipi del bambino speciale e delle madri coraggio, la famiglia di Sirio ha iniziato a raccontare in rete la necessità di assistenza, il bisogno di condivisione e socialità, la valorizzazione delle diversità, scegliendo di dar voce a chi voce non ha con la giusta dose di ironia e irriverenza.

 

IL PENSIERO DI FRANCI

 

“Sirio, destinato all’autunno, ha scelto il segno del leone e ruggisce.”

 

42 giorni prima di poter tornare a casa, a nemmeno 2 chili di peso, per incontrare per la prima volta, Nilo, il fratello maggiore, di soli tre anni.

Poi, dopo soli otto giorni il destino si abbatte nuovamente, bastardo, su Sirio.

Il suo cuore si ferma, per quasi 20 minuti, pensare di nuovo alla vita sembra quasi impossibile.

Ma un bip dal monitor rompe il silenzio.

 

“Sirio è vivo, ma forse sarebbe stato meglio avesse vinto la morte.”

 

Encefalopatia ipossico-ischemica, tetraparesi spastica, insufficienza respiratoria con tracheostomia, grave ritardo neuro-evolutivo, disfagia con gastrostomia.

Questa è la lunga diagnosi di Sirio, di una vita che sembra perdersi ma allo stesso tempo una vita alla quale Sirio si aggrappa per non lasciarla andare più.

Il processo di riabilitazione è lentissimo ma è fatto di piccoli passi che portano gioia.

 

Questa è una storia vera, la storia dei Tetrabondi.

Il racconto di un amore, quello di Valentina e Paolo, nato all’interno del carcere di Rebibbia dove Paolo era detenuto e dove Valentina era andata ad intervistarlo, in qualità di redattrice dell’emittente Radio Onda Rossa.

Il racconto della nascita della loro famiglia, l’arrivo di Nilo e successivamente di Sirio.

Il racconto di una mamma che ogni mattina si veste da guerriera e affronta la giornata, a volte dimenticandosi di cosa voglia dire essere semplicemente VALENTINA.

 

Ho letto questo libro in pochissimi giorni, entrando in punta di piedi nella vita dei Tetrabondi.

Nel corso della lettura sono stata travolta da un mix di emozioni che spesso mi hanno costretta a fermarmi per lasciarle sedimentare. Ho percepito quell’incertezza e quell’instabilità che le parole spesso portano con sé.

Soprattutto quelle parole sputate senza riflettere, senza pensare, quelle che fanno più male di mille coltelli piantati nella schiena.

 

Ma allo stesso tempo ho anche visto, attraverso le parole, un sacco di sorrisi, di quelli sinceri, di quelli che è necessario imparare a “vedere”, davvero, e non solo con gli occhi.

 

“Ognuno ride a modo suo, piccolo straordinario amore di mamma, e mai smetterò di ringraziarti per avermelo insegnato, mai.”


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