CATTIVE RAGAZZE
Elisabetta
Vallecoccia
130 pagine
Dei Merangoli
Editrice
Data uscita: 27
ottobre 2021
TRAMA
L'autrice, già
nel titolo del libro, definisce in modo incisivo le protagoniste dei suoi
racconti. Sono cattive. In realtà, sono bambine e donne di diverse età che
vengono etichettate come tali da chi le ha giudicate non soltanto per il loro
modo di pensare, ma anche per il loro vissuto o per l'agire controcorrente.
"Una volta forse sarebbero state chiamate streghe, messe al bando, bruciate
su un rogo, ora sono 'cattive'. [...] Tutte accomunate dal denominatore comune
di essere in qualche modo vittime, di altri, di loro stesse, della loro
sensibilità, ma spesso del contesto sociale, della mentalità, del sentire
comune, dall'etichettatura che viene data loro e in cui non vogliono
riconoscersi."
IL
PENSIERO DI FRANCI
Parlare e
scrivere di tentati abusi, abusi veri e propri e violenza sulle donne non è
facile. È necessario trovare le parole adatte e soprattutto il giusto modo per
farlo.
Elisabetta è
riuscita, attraverso i racconti che compongono il suo “Cattive ragazze”, edito
Dei Merangoli, a dare voce ad una tematica purtroppo fin troppo presente nella
nostra società.
Le protagoniste
di questi racconti sono donne che hanno immancabilmente sofferto, e, si sa, il
dolore porta con sé strascichi a volte sono impossibili da sanare.
C’è una bambina
punita dai genitori per essere scappata da un uomo dalle cattive intenzioni, un’altra,
invece, non riconosciuta dalla madre che la trova così diversa da lei, lontana anni
luce da quel modello di donna al quale l’etichetta impone di assomigliare.
Ci sono ragazze,
abbandonate e profondamente ferite da un amore al quale avevano forse fin
troppo creduto, altre che pur di non dipendere da nessuno si “raccontano” cose
alle quali nemmeno loro credono, costringendosi a vivere una vita che non è
quella desiderata.
Ci sono donne che
hanno paura di lasciarsi andare a nuove emozioni perché impaurite all’idea di rivivere
il dolore, precludendo a sé stesse la possibilità di un riscatto, altre che
ripetutamente mentono a sé stesse ed agli altri, in una sorta di quieto vivere
ingannevole, dove ci si vuole convincere che amarsi è sufficiente.
Ma quando l’amore
è sufficiente per spingerti a restare?
L’esperienza mi
ha insegnato che:
-
Amare e rispettare sé stessi è fondamentale
-
Non esiste amore vero che chieda di annullarsi o
di sotterrare le proprie ambizioni
-
Nella vita bisogna lottare e avere degli obiettivi.
Ma soprattutto che
bisogna guardarsi spesso.
Perché solo
così potremo essere certe di essere VISTE.
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