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RECENSIONE "THE DARK SIDE OF THE SUN" DI NICK RAGAZZONI

lunedì 9 marzo 2020



Ci troviamo in Giappone, negli anni ’60, quando scompare un’adolescente, Natsuki Urayama, che non fa ritorno a casa dopo la scuola. Natsuki vive con la sorella, Madoka, ed il padre.

Il caso viene affidato al giovane ispettore Noriyuki Nagai, un trentatrenne piuttosto bravo nel suo lavoro ma con un trascorso pieno di sfortuna. Il suo essere hafu, ovvero figlio di una coppia mista, madre britannica e padre giapponese, lo ha più volte messo in difficoltà, facendolo sentire “diverso”.

Il corpo della ragazzina, martoriato, viene ritrovato, e l’ispettore capisce che la soluzione del caso sarà tutt’altro che semplice.  

“Il male non cesserà mai e la morte raggiungerà ognuno di noi prima o poi, ma sappia che è vero anche il contrario, ovvero che anche il bene non conoscerà mai una fine, perché a ogni forza ne corrisponde un’altra identica di senso opposto.”

Nagai ci racconta di un sistema giudiziario corrotto, dove non esiste giustizia: dove la stampa racconta falsità e dove pur di raggiungere il proprio scopo si è disposti a tutto. Si parla di una società che discrimina i burakumin, persone costrette a vivere in pessime condizioni ed a svolgere i più umili lavori, costantemente giudicate per il loro status sociale.

“Occorreva andare oltre le apparenze, oltre i pregiudizi, anche se di solito risultava quasi impossibile”

È proprio la pressione che riceve dai media, che vogliono assolutamente un colpevole, e dal proprio capo, che spinge Nagai al tutto e per tutto.
Che cosa sarà costretto a fare per giungere alla soluzione del caso?

Questo giallo, perché di un giallo si tratta, mi ha inizialmente lasciata titubante; una prima parte più “lenta” e descrittiva ha lasciato poi il posto ad un susseguirsi di eventi che hanno alzato il pathos della lettura rendendola piuttosto coinvolgente.
Il personaggio dell’ispettore Nagai, dall’animo tormentato, facile vittima dell’alcool, è cresciuto e maturato all’interno del romanzo; mi è piaciuto molto per la sua forza d’animo e per il suo essere coraggioso, ma soprattutto per la sua tenacia di fronte all’ingiustizia.

I miei complimenti a Nick, con la speranza di leggere presto un’altra avventura.

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