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RECENSIONE "VIOLA DI NOTTE" DI ILARIA BIANCHI

mercoledì 18 marzo 2020



Non mi è capitato tante volte nella vita di affezionarmi ad un romanzo; quelli che sono riusciti veramente ad emozionarmi non sono stati tanti.
“Viola di notte” però, è entrato prepotentemente in classifica.

Tutto è nato per caso, una tarda sera di febbraio, quando io e Ilaria abbiamo incrociato il nostro cammino.
Qualche scambio di messaggi e ho capito che avrei voluto davvero leggere il suo romanzo.
E il mio intuito non ha sbagliato.

Ho conosciuto Mattia, voce narrante della storia, il ragazzo apparentemente perfetto, colui che fa credere agli altri di essere felice nascondendo invece una profonda solitudine, condita dal rimorso per la morte del gemello Matteo.

Nessuno può dirgli quanta bellezza c’è nella tristezza di quello che sente, nessuno può dirgli che è perfetto anche chi le emozioni riesce a mostrarle senza avere paura.

Ho conosciuto Viola, tramite le pagine del suo diario “Viola di notte”, appositamente “abbandonato” sul sedile della ruota panoramica, al luna park. Quel luna park che Viola forse un giorno non vedrà più, a causa di una malattia agli occhi, la fotofobia, una sorta di avversione alla luce.

Lui che poteva vedere non aveva mai visto niente.

Due personaggi le cui vite si intrecciano e si incastrano alla perfezione, donando emozioni travolgenti.
Un diario che, pagina dopo pagina, accompagna la rinascita di Mattia, il suo cominciare a dare un senso alle piccole cose, il suo ricominciare ad essere sereno, a lasciarsi andare, forse per la prima volta, alle vere emozioni.

La scrittura di Ilaria è delicata, scorrevole, essenziale, ma mai banale o scontata.
“Viola di notte” è un libro molto profondo, intenso, emozionale. Una storia d’amore, questo è chiaro, ma anche un romanzo che fa riflettere, che parla di vita, insomma, un romanzo come quelli che piacciono a me.

L’insegnamento di fondo che Ilaria trasmette con le sue parole è quello di guardarsi dentro, ma farlo VEDENDO ciò che realmente siamo.
Perché fra guardare e vedere c’è molta differenza, ma a volte ce ne dimentichiamo.
Dovremmo imparare a dare maggior valore a ciò che ci circonda o quanto meno provarci; solo così potremo vivere la nostra vita in maniera totalizzante non trascurando il fatto che ognuno di noi è speciale per ciò che è, con i suoi pregi ed i suoi difetti.

Ilaria, a Te dico GRAZIE, per avermi regalato la storia dei tuoi personaggi e per avermi fatto sognare.
Spero di leggerti presto, di nuovo.

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