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RECENSIONE "STONER" DI JOHN WILLIAM

venerdì 19 giugno 2020

 
"Non credere di scappare, amico mio. Ora tocca a te. Chi sei tu, veramente? Un umile figlio della terra, come ti ripeti davanti allo specchio? Oh, no. Anche tu sei uno dei malati: sei il sognatore, il folle in un mondo ancora più folle di lui, il nostro Don Chisciotte del Midwest, che vaga sotto il cielo azzurro senza Sancho Panza. Sei abbastanza intelligente, di certo più del nostro comune amico. Ma in te c’è il segno dell’antica malattia. Tu credi che ci sia qualcosa qui, che va trovato. Nel mondo reale scopriresti subito la verità. Anche tu sei votato al fallimento. Ma anziché combattere il mondo, ti lasceresti masticare e sputare via, per ritrovarti in terra a chiederti cos’è andato storto. Perché ti aspetti sempre che il mondo sia qualcosa che non è, qualcosa che non vuole essere. Sei il maggiolino del cotone, tu. Il verme nel gambo del fagiolo. La tignola nel grano. Non riusciresti ad affrontarli, a combatterli: perché sei troppo debole, e troppo forte insieme. E non hai un posto al mondo dove andare.”
 

William Stoner poteva apparire agli occhi di molti un personaggio anonimo; figlio di contadini, una vita piatta, prima nei campi di famiglia e mai lontano dal suo paesino, poi all'università, come docente, un lavoro mantenuto per tutta la vita, una moglie ed una figlia.


Ho letto “Stoner” dopo averne sentito parlare moltissime volte e dopo aver letto svariate recensioni, NESSUNA negativa.


Per raccontarlo in poche parole “Stoner” è la storia di una vita, la vita “normale” di un uomo straordinario, dedito al lavoro. Un uomo che ha vissuto al fianco di una donna dalla quale sarebbe dovuto scappare probabilmente già dal viaggio di nozze, un uomo che ha amato profondamente il suo lavoro, facendolo diventare motivo della sua esistenza.


Ho adorato questo romanzo, anche se credo possa non essere per tutti. All'interno delle pagine sono nascosti significati che possono essere compresi solo se letti con il cuore, non con gli occhi.


Grazie a questa lettura ho capito che bisogna andare oltre alla singola parola o frase. Ci sono libri unici per i loro profondi significati, libri dai quali non ti aspetteresti mai un coinvolgimento tale, così intenso e profondo. 


È un libro che consiglio e che consiglierò sempre, per la ricchezza che è stato in grado di lasciarmi.


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