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RECENSIONE "LA BELLA INDIFFERENZA" DI ATHOS ZONTINI

lunedì 4 ottobre 2021


"Sottopelle una scossa, un segnale d’allarme. Gli occhi fissi sul display del telefono, cancellò l’ultimo aggiornamento meteo, una promozione della compagnia telefonica, le offerte di un sito d’abbigliamento. Sembrava una mattina come le altre finché non rimise il cellulare in tasca e alzò lo sguardo: intorno a lui la solita folla di impermeabili, professionisti in abito grigio, venditori ambulanti, cani al guinzaglio, genitori e figli per mano, studenti, coppie abbracciate sulle panchine, ma nessuno aveva più gli occhi, il naso, la bocca. Erano sparite le facce.”

 

“La bella indifferenza” di Athos Zontini, edito Bompiani (che ringrazio, nella persona di Marta, per avermi proposto questa lettura e per avermi inviato il cartaceo), è un libro travolgente, pieno di dolore e di interrogativi. Un libro che per me è stato molto difficile da digerire, una lettura non troppo piacevole, un pugno nello stomaco che ancora fa male.

 

Certo, alzare gli occhi dal cellulare ed accorgersi di non essere più in grado di vedere i volti delle persone deve essere scioccante, ed ammetto che questa sensazione di oppressione, apnea e angoscia l’autore riesce a trasmetterla benissimo.

Ed è stato forse proprio questo che ha reso la lettura pesante, a tratti fastidiosa.

 

Il protagonista, Ettore Corbo, sembra non voler accettare la sua condizione di “malato”, e nonostante cerchi di affidarsi a pareri di esperti, delle loro teorie poi non si fida. È un uomo dalla personalità debole, commercialista per eredità di famiglia e non per scelta. Un uomo che lotta da una vita con sé stesso e che si trova, improvvisamente, a fare i conti con l’indifferenza di chi lo circonda, moglie, parenti, colleghi, sordi alle sue grida di aiuto.

 

Un romanzo intenso, legato molto all’interiorità del singolo lettore, un libro che scava, scava e scava.

Con il senno di poi credo di averlo letto nel momento sbagliato; è una lettura che richiede un enorme impegno, soprattutto mentale, ed una grande volontà di mettersi in discussione.


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