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RECENSIONE "EPPURE CADIAMO FELICI" DI ENRICO GALIANO

lunedì 12 luglio 2021


“È per questo che a Gioia piacciono tanto le parole intraducibili, quelle che si appunta sul taccuino ogni volta che le capita la fortuna di trovarne. Sapere che ci sono parole che in altre lingue non esistono l’ha sempre trovata una cosa affascinante, quasi magica.”

“… sono intraducibili non nel senso che sia impossibile tradurle bensì nel senso che non lo si deve fare, perché sono bellissime così come sono, intraducibili e misteriose, col loro suono tutto strano eppure musicale, sbilenco e perfetto in una volta.”

 

Gioia “Maiunagioia” Spada, 17 anni, solitaria, “strana”, non è la classica adolescente che tiene alla cura del suo aspetto, Gioia è una ragazza dalla quale tutti stanno lontano perché l’apparenza li spinge a rifiutarla, l’unico che sembra accorgersi di lei e l’unico con il quale ha voglia di parlare è il Professor Bove, docente di filosofia. Tonia è la sua migliore amica. Ma non esiste. È solo una sua fantasia.

La sua casa non è il luogo più sicuro e felice dove stare, lei preferisce starne fuori, divertendosi anche a stilare una lista di tutto ciò che vorrebbe fare pur di non far ritorno a casa dove sa che troverà la mamma ubriaca in compagnia di qualche “amichetto” e la nonna costretta a letto.

 

“Lei non odia la gente, odia solo le bugie: e il casino è che quasi sempre le due cose corrispondono.”

 

Ed è proprio una sera che Gioia, dopo essere scappata di casa durante un litigio dei genitori, incontra Lo, fuori da un bar chiuso, in un posto a lei sconosciuto, intento a giocare a freccette. Un incontro nel quale lei sente che c’è qualcosa di strano, dove prova qualcosa al quale non riesce ad associare nessuna parola.

 

“Il fatto è che certe cose le puoi dire solo a chi sai che le può capire. Che è anche il motivo per cui parliamo così poco, di quello che ci importa davvero.”

 

Un incontro che sarà il primo di una serie dove Gioia e Lo si scoprono, si respirano.

Ma un segreto incombe nel passato di Lo, un segreto che Gioia è costretta a scoprire, un segreto che le costerà tantissimo.

 

“Il punto sta sempre alla fine e non cambia poi tanto: ma le virgole stanno dentro, e cambiano tutto.”

 

Questo è un romanzo che ho amato, profondamente, con tutta me stessa.

Non è facile raccontare le sensazioni di un adolescente in perenne contrasto con i genitori, parlare di quell’amore che fa staccare i piedi da terra e volare. Galiano però ce la fa, con estrema semplicità, disegnando un personaggio puro, vero, come quello di Gioia. Un personaggio nel quale ognuno di noi può specchiarsi e riconoscersi.

 

“Per Gioia la maggior parte della bellezza del mondo se ne sta lì, nascosta lì, nelle cose inutili: nelle cose che cadono, nelle cose che tutti buttano via.”


1 commento:

  1. Un'età non sempre facile da narrare anche perché spesso lo si fa con gli occhi degli adulti e quasi non ci si ricorda più di quando gli adolescenti eravamo noi

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