Slider

RECENSIONE "I DELITTI DI ALICE" DI GUILLERMO MARTINEZ

venerdì 14 maggio 2021

 

“I delitti di Alice” di Guillermo Martinez, edito Marsilio, è il seguito (anche se sarebbe meglio definirlo un “secondo episodio”) del libro “La serie di Oxford”.

Si tratta di due libri che hanno in comune i protagonisti e che possono essere pertanto letti senza seguire l’ordine di pubblicazione.

 

Non appena mi è stata proposta questa collaborazione non ho esitato; la trama mi aveva totalmente coinvolta ed ero molto curiosa di avventurarmi alla scoperta del personaggio di Lewis Carroll. Devo ammettere che al termina della lettura mi sono sentita totalmente sorpresa.

 

Il protagonista del romanzo, che rimarrà senza nome fino alla fine, è un matematico che sta studiando ad Oxford per il suo dottorato.

 

Qualcosa però, nel bel mezzo di una calda estate inglese, turba la cittadina e più nello specifico la confraternita Lewis Carroll: una serie di delitti, alquanto inspiegabili, tutti riconducibili al romanzo più famoso dello scrittore “Alice nel Paese delle Meraviglie”. Prima Kristen, la ricercatrice investita da un’auto impazzita poi un membro della confraternita ucciso da un cioccolatino.

 

«Se non è riuscito a passare da “dead” a “live” provi a invertire le parole e a passare da “live” a “dead”. È molto difficile trasformare i morti in vivi. Ma non è altrettanto difficile trasformare i vivi in morti, si chiama omicidio.»


È proprio qui che il nostro protagonista, affiancato dal Professor Seldom, cercherà di arrivare al bandolo della matassa, avendo a disposizione proprio il diario personale di Carroll al quale, però, manca una pagina. E non una pagina qualsiasi, bensì la pagina che contiene una frase, una frase che potrebbe rivelarsi fondamentale per l’esito dell’indagine.

 

"È proprio vero: per chi non sa dove sta andando nessun vento è favorevole. Ma purtroppo è vero anche il contrario: per chi non sa dove sta andando ogni minima brezza sembra indicare una rotta."


Non è stata una lettura semplice, anzi, non lo è stata affatto. Lo stile dell’autore, arricchito da tanti dettagli, frutto della professione del protagonista (e anche dello scrittore), a tratti è stato un po' pesante da seguire, complici anche i dialoghi molto lunghi ed a tratti complessi.

 

Verso il finale però mi sono sentita molto più coinvolta e trasportata verso la soluzione dell’enigma.

Mi sento comunque di consigliarne la lettura, che però merita molta attenzione e partecipazione.

Nessun commento:

Posta un commento

Powered by Blogger.
Theme Designed By Hello Manhattan
|

Your copyright

Your own copyright