“Il terremoto è un sibilo che nasce dal mare, s’incunea nella
notte. Gonfia, cresce, si trasforma in un rombo che lacera il silenzio. Nelle case,
la gente dorme. Alcuni si svegliano con il tintinnio delle stoviglie; altri
quando le porte iniziano a sbattere. Tutti, però, sono in piedi quando le
pareti tremano. Muggiti, abbaiare di cani, preghiere, imprecazioni. Le montagne
si scrollano di dosso roccia e fango, il mondo si capovolge.”
Ed è proprio con un terremoto che si apre la storia della famiglia
Florio, raccontata nel romanzo “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci, edito
Nord.
Ci troviamo in Calabria, più precisamente a Bagnara Calabra,
nell’autunno 1799.
A svegliarsi, nel cuore della notte, a causa del terremoto,
sono Paolo e Ignazio Florio, Giuseppina, moglie di Paolo, ed i figli Vittoria e
Vincenzo.
Il terremoto, per i fratelli Florio, ha il sapore della
perdita perché proprio a causa di uno di essi persero i loro genitori.
Sceglieranno, per cercare di fuggire da questa terra spesso
scossa da terremoti (ma non solo), di partire alla volta di Palermo, alla ricerca
di un po' di fortuna, che troveranno grazie all’apertura della loro aromateria,
un negozio specializzato nella vendita di spezie. Il loro successo ed il passaparola
del loro cognome faranno sì che molte gelosie ed invidie nascano, soprattutto
da parte dei concorrenti che faranno di tutto per mettere loro i bastoni fra le
ruote.
Ignazio e Paolo sono molto diversi fra loro; Ignazio è un
uomo tranquillo mentre Paolo è risoluto, determinato, pronto a lasciarsi alle
spalle un passato doloroso, alla ricerca di una seconda possibilità. Diverso il
discorso per Giuseppina, legata alla sua casa ed alla sua terra. La scelta di
emigrare in Sicilia sarà per lei fonte di molta preoccupazione e ansia, una
decisione che non accetterà mai, nemmeno da vecchia, e che la costringerà a
frequenti discussioni con il marito Paolo.
Le cose che le donne non dicono sono più di quelle che gli
uomini possono mai capire.
Il tempo passa e con lui si porterà via Paolo, vittima di una
malattia.
Sarà Ignazio a prendere il suo posto a capo dell’aromateria e
istruirà il nipote Vincenzo per potergli, in futuro, passare il testimone.
Vincenzo sarà fondamentale per l’evoluzione dell’attività di
famiglia perché la sua determinazione, il suo essere curioso e sfacciato, gli darà
la possibilità di ottenere grandi successi.
Lo stile e la scrittura di Stefania Auci rendono la lettura
scorrevole e piacevole, le descrizioni dei luoghi sono tante ma mai noiose. In questo
romanzo si parla di famiglia, dell’affetto verso i propri cari e la propria
terra e anche di riscatto, della ricerca di una seconda possibilità, per una
vita migliore.
Oggi, sempre per Editrice Nord, esce il seguito di questo
meraviglioso romanzo “L’inverno dei Leoni” che correrò presto a comprare per
ritrovare di nuovo quella magia che ho lasciato a fine lettura.
Nessun commento:
Posta un commento