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RECENSIONE "I LEONI DI SICILIA" DI STEFANIA AUCI

lunedì 24 maggio 2021

 

“Il terremoto è un sibilo che nasce dal mare, s’incunea nella notte. Gonfia, cresce, si trasforma in un rombo che lacera il silenzio. Nelle case, la gente dorme. Alcuni si svegliano con il tintinnio delle stoviglie; altri quando le porte iniziano a sbattere. Tutti, però, sono in piedi quando le pareti tremano. Muggiti, abbaiare di cani, preghiere, imprecazioni. Le montagne si scrollano di dosso roccia e fango, il mondo si capovolge.”

 

Ed è proprio con un terremoto che si apre la storia della famiglia Florio, raccontata nel romanzo “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci, edito Nord.

 

Ci troviamo in Calabria, più precisamente a Bagnara Calabra, nell’autunno 1799.

A svegliarsi, nel cuore della notte, a causa del terremoto, sono Paolo e Ignazio Florio, Giuseppina, moglie di Paolo, ed i figli Vittoria e Vincenzo.

Il terremoto, per i fratelli Florio, ha il sapore della perdita perché proprio a causa di uno di essi persero i loro genitori.

 

Sceglieranno, per cercare di fuggire da questa terra spesso scossa da terremoti (ma non solo), di partire alla volta di Palermo, alla ricerca di un po' di fortuna, che troveranno grazie all’apertura della loro aromateria, un negozio specializzato nella vendita di spezie. Il loro successo ed il passaparola del loro cognome faranno sì che molte gelosie ed invidie nascano, soprattutto da parte dei concorrenti che faranno di tutto per mettere loro i bastoni fra le ruote.

 

Ignazio e Paolo sono molto diversi fra loro; Ignazio è un uomo tranquillo mentre Paolo è risoluto, determinato, pronto a lasciarsi alle spalle un passato doloroso, alla ricerca di una seconda possibilità. Diverso il discorso per Giuseppina, legata alla sua casa ed alla sua terra. La scelta di emigrare in Sicilia sarà per lei fonte di molta preoccupazione e ansia, una decisione che non accetterà mai, nemmeno da vecchia, e che la costringerà a frequenti discussioni con il marito Paolo.

 

Le cose che le donne non dicono sono più di quelle che gli uomini possono mai capire.

 

Il tempo passa e con lui si porterà via Paolo, vittima di una malattia.

Sarà Ignazio a prendere il suo posto a capo dell’aromateria e istruirà il nipote Vincenzo per potergli, in futuro, passare il testimone.

Vincenzo sarà fondamentale per l’evoluzione dell’attività di famiglia perché la sua determinazione, il suo essere curioso e sfacciato, gli darà la possibilità di ottenere grandi successi.

 

Lo stile e la scrittura di Stefania Auci rendono la lettura scorrevole e piacevole, le descrizioni dei luoghi sono tante ma mai noiose. In questo romanzo si parla di famiglia, dell’affetto verso i propri cari e la propria terra e anche di riscatto, della ricerca di una seconda possibilità, per una vita migliore.

 

Oggi, sempre per Editrice Nord, esce il seguito di questo meraviglioso romanzo “L’inverno dei Leoni” che correrò presto a comprare per ritrovare di nuovo quella magia che ho lasciato a fine lettura.

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