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RECENSIONE "IL DIGIUNATORE" DI ENZO FILENO CARABBA

venerdì 8 aprile 2022


IL DIGIUNATORE

Enzo Fileno Carabba

256 pagine

Ponte alle Grazie #giftedby

Data uscita: 13 gennaio 2022

 

TRAMA

 

Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata – riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda –, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza.

 

IL PENSIERO DI FRANCI

 

Parto con il dirvi che questa lettura, seppure a tratti non sia stata facile, una volta conclusa, è stata da me classificata come “profondamente formante”.

 

Ripercorrere la vita di Giovanni Succi, nativo di Cesenatico (praticamente un mio vicino di casa), è stata un’esperienza a tratti mistica.

Leggere di tutte le sue avventure, dei suoi successi ma anche delle sue sconfitte, ha reso suggestivo un viaggio che ha toccato paesaggi e luoghi di enorme rilievo come le piramidi d’Egitto o il canale di Suez o che ha visto la presenza di personaggi illustri quali Kafka o Freud, giusto per citarvene un paio e non togliervi la magia e la curiosità di leggerlo.

 

Ma perché digiunatore?

Perché si sa, il cibo ha un grande appeal per l’uomo, ma non per Giovanni, che, deciso che ciò che era costretto a trangugiare tutti i giorni fosse “Oppa Oba” (troppa roba), sceglie il digiuno per dimostrare che si può sempre smettere di avere brutte abitudini e che è assolutamente possibile farne a meno, tenendo a freno membra, organi e sensazioni.

 

Un personaggio che spesso viene rinchiuso in manicomio per alcune sue gesta compiute, che però non trovano spiegazioni agli occhi dei medici, costretti a rilasciarlo.

Un personaggio a tratti divertente a tratti furfante.

Sicuramente singolare, un vero “fenomeno da baraccone”.

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