IL DIGIUNATORE
Enzo Fileno
Carabba
256 pagine
Ponte alle
Grazie #giftedby
Data uscita: 13
gennaio 2022
TRAMA
Nato a metà
Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone
sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C'è
qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all'evidenza.
Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando
scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza
errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza,
l'urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone
indomabile, un profeta immortale. Guidato dall'utopia del socialismo e dal
battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e
savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio
dell'umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata –
riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda –,
segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della
Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière.
Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre
l'Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l'innocenza.
IL
PENSIERO DI FRANCI
Parto con il
dirvi che questa lettura, seppure a tratti non sia stata facile, una volta conclusa,
è stata da me classificata come “profondamente formante”.
Ripercorrere la
vita di Giovanni Succi, nativo di Cesenatico (praticamente un mio vicino di
casa), è stata un’esperienza a tratti mistica.
Leggere di
tutte le sue avventure, dei suoi successi ma anche delle sue sconfitte, ha reso
suggestivo un viaggio che ha toccato paesaggi e luoghi di enorme rilievo come
le piramidi d’Egitto o il canale di Suez o che ha visto la presenza di
personaggi illustri quali Kafka o Freud, giusto per citarvene un paio e non togliervi
la magia e la curiosità di leggerlo.
Ma perché digiunatore?
Perché si sa, il
cibo ha un grande appeal per l’uomo, ma non per Giovanni, che, deciso che ciò
che era costretto a trangugiare tutti i giorni fosse “Oppa Oba” (troppa roba),
sceglie il digiuno per dimostrare che si può sempre smettere di avere brutte
abitudini e che è assolutamente possibile farne a meno, tenendo a freno membra,
organi e sensazioni.
Un personaggio
che spesso viene rinchiuso in manicomio per alcune sue gesta compiute, che però
non trovano spiegazioni agli occhi dei medici, costretti a rilasciarlo.
Un personaggio a
tratti divertente a tratti furfante.
Sicuramente
singolare, un vero “fenomeno da baraccone”.
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