Slider

RECENSIONE "DOMANI INTERROGO" DI GAJA CENCIARELLI

venerdì 20 gennaio 2023


DOMANI INTERROGO

Gaja Cenciarelli

240 pagine

Marsilio #giftedby

Data uscita: 06 settembre 2022


TRAMA


La periferia romana dove sorge la scuola che è al centro di questo romanzo è la Rebibbia raccontata da Zerocalcare. Nel liceo si parla romano, e le aule sono abitate da strani esseri viventi: alcuni disegnati sui muri, alcuni umani ma dalle cui bocche escono suoni incomprensibili alla professoressa, che non ha mai pensato di avere la vocazione all'insegnamento e invece ce l'ha, solo che non è una vocazione, è un mestiere. La professoressa, infatti, non ama la vocazione, ama l'inglese. La professoressa è un'intellettuale. La professoressa ha studiato in Italia e all'estero. La professoressa cammina, cammina, cammina perché Roma è grande e perché camminando pensa. Gli studenti e le studentesse, invece, non camminano, vanno in motorino o in macchina, e non studiano. Gli studenti e le studentesse - e tutti lo siamo stati - sanno valutare, pesare le persone che siedono dietro la cattedra e, nonostante non abbiano voglia di aprire i libri, sentono, piano piano, il desiderio di capire la professoressa, e di esserne capiti. Danilo Dolci ha scritto che si cresce solo se sognati, e l'autrice di questo romanzo chiosa che si può crescere anche se sei l'incubo di qualcuno. Tra i professori di Frank McCourt e Domenico Starnone, passando per gli studenti in piedi sul banco nell'Attimo fuggente, sta la professoressa di Gaja Cenciarelli, convinta sì che la cultura sia qualcosa di quotidiano, convinta sì che certe parole dialettali o certe squadre di calcio, certe sigarette fumate insieme agli studenti prima che la lezione cominci facciano parte del lavoro di chi insegna e di quello di chi impara, ma disillusa che l'istruzione possa - come si sente dire spesso - salvare il mondo. Ciò nonostante, in questo romanzo di Shakespeare e spaccio, la professoressa il mondo lo salva. Perché il mondo è le persone che incontriamo. Specialmente a scuola.


IL PENSIERO DI FRANCI


Le tremano le gambe, come sempre davanti a un cambiamento. Sente il corpo tutto intero: suda, il sangue pulsa forte ovunque. Ha il respiro affannato. I mostri, i mostri. Non è all’altezza. Non ce la farà. Non conosce nessuno. È sola, in una scuola enorme. Non ha gli strumenti per affrontare i ragazzi di qui: che lingua parlerà?”


Lei insegna inglese ma la lingua per parlare ai ragazzi della quinta A, in una scuola alla periferia di Roma Est, viene esclusivamente dal cuore, e non sempre è fatta di parole.

Il rapporto professore-studente supera il confine della professione, sfociando nella vita privata e diventando più una questione personale che non scolastica.

Un legame, quello con gli studenti, che va oltre un banco ed un libro di testo.


Un libro emozionante che parla della scuola come non siamo soliti immaginarla, di una professoressa che va oltre all’insegnamento, guardando i suoi studenti e vedendo oltre, considerandoli uomini e donne, consigliando loro come meglio comportarsi nella vita e accompagnandoli, mano nella mano, come una madre.


Un libro che racconta di come, a volte, e aggiungo FORTUNATAMENTE, il lavoro non sia esclusivamente lavoro, ma molto di più, nonostante la complessità del mestiere dell’insegnante, soprattutto ai giorni nostri, dove ciò che si insegna si fonde con il background degli studenti e con le difficoltà del quotidiano.


Nessun commento:

Posta un commento

Powered by Blogger.
Theme Designed By Hello Manhattan
|

Your copyright

Your own copyright